Da Statista l’immagine di una battaglia tra piattaforme. Grazie all’effetto-rete, il vincitore (Android) ha preso quasi tutto, penalizzando le alternative generiche e non riuscendo a intaccare la sola alternativa molto caratterizzata: quella che ha cominciato tutto, nel 2007, conquistando una quota di mercato di fedelissimi e avviando una vicenda straordinaria (Apple).
Da un certo punto di vista sembra di rivedere la storia di Windows e Macintosh. Ma questa volta, la Apple è molto più forte. Questa settimana esce il nuovo iPhone. I temi sono sempre meno soltanto tecnologici o di design: privacy, sicurezza, ricchezza dell’ecosistema, diffusione oltre il mondo più sviluppato. E poi, dal punto di vista economico, in prospettiva: tenuta dei profitti, tenuta delle quote di mercato, tasse, localizzazione della liquidità, miglioramenti delle offerte commerciali… Intanto, senza una tensione particolare, si pensano le prossime grandi cose (auto, tv, watch)…
Chissà se tra i commentatori c’è qualcuno che si aspetta sorprese…
[…] Uno studio di Ericsson, di qualche mese fa, serviva a capire quanto sono fedeli i possessori di smartphone al loro sistema operativo. Di solito chi ha uno smartphone Apple o Android al momento di cambiare apparecchio resta fedele al suo sistema operativo: ogni mese l’1,7% degli utenti Android cambia smartphone e resta su Android, mentre lo 0,3% passa a IOS; sempre ogni mese l’1,1% dei posssessori di iPhone cambia smartphone con un altro iPhone, mentre lo 0,4% passa ad Android. Però, nelle due settimane dopo il lancio di un nuovo iPhone il pattern cambia: il tasso di lealtà all’iPhone cresce dal 73% al 93% mentre nello stesso periodo il tasso di lealtà all’Android scende dall’82% al 76%; gli utenti Android che passano a iPhone in quel periodo raddoppia rispetto al comportamento che tengono prima del lancio di un nuovo modello di iPhone (vedi anche “La battaglia delle piattaforme mobili nella settimana del nuovo iPhone“). […]