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Previsioni del tempo. Europa batte America

Gli inglesi parlano del tempo. È uno stereotipo, è un modo per superare l’imbarazzo di trovarsi in ascensore con gli sconosciuti ed è diventato un motivo di superiorità scientifica.

Una comparazione tra il modello di previsione meteorologica europeo e quello americano mostra una netta superiorità del primo in termini di affidabilità dei risultati, sebbene il secondo sia ottimo. Lo spiega Eric Berger.

eu-forecasting

Il problema ovviamente si gioca sulle previsioni a una settimana. Si tratta di un insieme di attività che coinvolgono la raccolta dei dati e la modellizzazione al computer. Le principali agenzie che operano in questo settore sono in Europa, Canada, Giappone, Cina, Brasile e Stati Uniti. Berger cita l’esperienza di Ryan Maue che osserva i risultati di queste agenzie e li confronta con la realtà tutti i giorni e tutte le settimane.

“What the European modeling community is doing is just amazing,” Ryan Maue, a meteorologist with WeatherBell, told Ars. “This is the golden age of weather forecasters. It’s an absolute wonder of computer modeling technology.”

Il modello europeo ECMWF batte il modello americano GFS del 3% nelle previsioni a cinque giorni. Il modello, cioè la rappresentazione del sistema climatico, viene migliorato seguendo tre filoni di ricerca: migliorando la fisica, cioè le equazioni del modello; migliorando la risoluzione, cioè la capillarità delle osservazioni; migliorando la velocità con la quale si inseriscono i dati in tempo reale nel sistema di condizioni iniziali usate per far girare il modello. E ovviamente anche migliorando la capacità di elaborazione dei computer. Gli europei stanno vincendo la sfida da anni e hanno recentemente aumentato la loro efficienza con un miglioramento significativo nella risoluzione.

Il modello ECMWF è sviluppato a Reading in Inghilterra da una struttura paneuropea.

(Nella foto il fronte freddo dell’uragano Felix del 2007)

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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