Matteo Renzi ha dato le sue priorità per le proposte italiane durante il semestre in relazione al digitale:
1. Mercato unico per il digitale e autorità unica per il digitale in Europa. E’ il primo punto nella proposta del governo italiano.
2. Ogni euro investito in infrastruttura digitale è fuori dai limiti. Perché è un investimento per il futuro.
3. Cybersecurity. Cooperazione tra governi e aziende.
4. Open government, open data, trasparenza. Per la democrazia.
Ma questo è per l’Europa. Renzi peraltro sottolinea che l’Italia deve cominciare a riformare sé stessa. La prima riforma è cambiare il sistema per rilanciare le opportunità per i giovani. L’Italia deve smettere di piangersi addosso. E il digitale è la dimensione che crea più opportunità per i giovani.
Neelie Kroes ha confermato che l’investimento nella modernizzazione digitale dovrebbe essere escluso dalle pur sacrosante limitazioni imposte dai vincoli di bilancio europei.
Ma nel caso del digitale, l’investimento non è solo uno strumento per la crescita, da ottenere in cambio della promessa di riforme strutturali. Nel caso del digitale l’investimento sull’architettura internettiana per la pubblica amministrazione e l’ecosistema italiano coincide con le riforme strutturali (come si diceva sul Sole).
E le regole? Jeremy Rifkin ha sottolineato che tutto questo non è possibile e non è generativo senza net neutrality.
Finalmente qualcuno che parla a ragion veduta. Parlo di Luca De Biase che spiega bene l’intervento a Digital Venice, il cosiddetto osservatorio della rete su facebook ha espresso solo critiche e pettegolezzi inutili:
https://www.facebook.com/groups/100513130091141
Ma vava … ci avete truffato con un digitale inutile,fatto solo per far vendere ai privati ed ingrassare qualcun’altro … il digitale terrestre ad esempio,avrebbe dovuto avere lo scopo di eliminare le antenne e dare un segnale pulito e libero da interferenze,via cavo, cosa che o visto già a rotterdam decenni fa … invece abbiamo ancora antenne da per tutto e un segnale sporchissimo,e all’epoca,se ne vantavano pure della porcheria fatta … poi ci avete obbligato a cambiare tutti i decoder del satellitare per donarci il fantastico tv SAt a prezzo magiorato e continuate a rompere l’anima con il canone Rai,cerc<ndo di far passare l'idea che si può inporre un servizio non chiesto … ve piaciuta la tecnologia data in questo modo barbaro,e criptatevi i canali Rai .
E invece l’equo compenso e la petizione sui beni culturali on line ignorata sono coerenti con questi progetti grandiosi ?
E un giornalista non dovrebbe porre il problema della contraddizione ?
Una volta si discuteva di adversaries enquiries. Oggi si punta il dito su chi si piange addosso (disfattisti ? )
avevi visto questo? http://blog.debiase.com/2014/07/compenso-poco-equo-e-difeso-malamente-parlano-caselli-conte-ghezzi-guccini-ecc/
[…] EU sullo stesso tema. C’è SvD: Flexibilitet – sydligt modeord i EU, stesso argomento. Kroes si era presa qualche rischio sostenendo che l’investimento digitale dovrebbe essere sottratto […]
[…] deve cambiare interfaccia http://blog.debiase.com/2014/07/europa_digitale/ … @matteorenzi via […]
[…] a Venezia alla Digital Venice Week, evento dedicato alla cultura e l’economia digitale. Il commento di Luca De […]
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[…] intuizione quella espressa ieri dal premier: “L’Italia deve cambiare intefaccia“. E’ un modo per dire che il cambiamento necessario non è di facciata, ma di sostanza: […]
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