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Chi si fida di Groupon

Groupon trova sconti ai consumatori. E intende andare presto in borsa.

Reuters dice che vuole quotare il 5% delle sue azioni per raccogliere 540 milioni e arrivare a una capitalizzazione intorno ai 10miliardi. La metà di quanto ci si aspettava tempo fa. Ma più di quanto Google era disposta a pagare qualche mese fa. I regolatori hanno messo sotto pressione i contabili dell’azienda il cui capo è cambiato due volte recentemente. Molti considerano la valutazione attuale ancora troppo elevata.

Molti i critici del sistema Groupon. Non i consumatori, ma coloro che valutano la solidità del modello di business. Nel senso che provoca uno scarso vantaggio, se non un danno, ai negozi che accettano di concedere gli sconti. Quindi alla fine potrebbero abbandonare lo schema, rendendo inutile Groupon. Rocky Agrawal in particolare descriveva così lo schema: “Il trucco di Groupon è “indebitare” i negozianti
con uno schema che non sembra un debito. E che non funziona se non
cresce.”

Il più appassionato sostenitore di Groupon è Henry Blodget. Vanta il fatto che Groupon è arrivato quasi – quasi – al profitto come una dimostrazione della validità del suo modello di business e prende in giro i critici senza rispondere sulla questione centrale. Definisce i critici di Groupon come “odiatori” di Groupon (come se non fossero razionali nella loro critica ma condotti da un fattore ideologico assurdo) e sostiene che la perdita attuale è tanto più piccola di quella che aveva il trimestre prima da poter essere definita un sostanziale guadagno (sort of). Nel titolo dice pareggia…

Henry Blodget è diventato famoso all’epoca della bolla di internet, come analista finanziario a Oppenheimer e Merrill Lynch, prevedendo valutazioni da capogiro per le aziende che si quotavano tra il 1998 e il 2000. Disse che Amazon sarebbe arrivata a 400 dollari. E ci arrivò. La bolla sosteneva le sue valutazioni. Lo stesso ceo di Amazon disse che erano valutazioni esagerate. Il crollo successivo allo scoppio della bolla fu una dimostrazione che si trattava di pura speculazione, cui un analista non avrebbe dovuto aderire con tanta appassionata mancanza di critica. Investì 700mila dollari di tasca propria in titoli internet pochi giorni prima dello scoppio della bolla. Li perdette quasi tutti.

Blodget è stato in seguito cacciato dall’industria finanziaria. Ma continua a dare consigli al pubblico sugli investimenti come ceo e direttore di Business Insider.

Henry Blodget si fida di Groupon.

6 Commenti

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  • E’ un pò che analizzo Groupon e ne cerco di spiegare ai miei lettori modello, pregi e difetti sia per le aziende che per il consumatore finale. Io credo che tutto il futuro di Groupon si possa riassumere in una sola frase: “La consapevolezza di consumatori e aziende è inversamente proporzionale alle possibilità che il successo di Groupon continui.” [http://paoloratto.blogspot.com/2011/09/la-prima-legge-del-insuccesso-di.html]

  • Il business di groupon è molto interessante, questo è certo, quello che non è certo è quanto possa durare su questo livello. Poi le quotazioni in momenti difficili come questo sono sempre molto rischiose.
    Stefano

  • Sicuramente offrono un servizio utile ai consumatori, sinceramente con la velocità e le innovazioni continue di internet, non so quanto sia furbo mettersi in borsa, il nostro sito di appuntiuniversitari questo problema non ce3 l’ha perchè non lo segue nessuno 😀

  • Sicuramente offrono un servizio utile ai consumatori, sinceramente con la velocità e le innovazioni continue di internet, non so quanto sia furbo mettersi in borsa, il nostro sito di appuntiuniversitari questo problema non ce3 l’ha perchè non lo segue nessuno 😀

  • E’ un bel business senza dubbio. credo che buttarsi in borsa sia rischioso ma ne sapranno + di me.
    Personalmente con il mio sito di appuntiuniversitari non credo lo farò perchè non lo segue nessuno! ciao

  • Quando i venditori avranno ben capito che groupon é piú un danno che pubbicità ad alto costo e capiranno bene che alla fine solo i clienti ci guadagnano o se vogluamo ci rimettono, la piattaforma groupon cadrà e con loro tutti gli investitori.
    Mai l’azzardo a puntare su qualcosa del genere fu piú sbagliato.

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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