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Diavolo di un Brin

Sergey Brin, uno dei fondatori di Google, doveva assumere un legale. Al colloquio lo ha sottoposto a un test. “Scrivi un contratto per regolare la vendita della mia anima al diavolo”.

Giocano con questa questione, evidentemente, nell’azienda che dice di non essere “evil”.

L’episodio è raccontato nel nuovo libro di Ken Auletta, Googled: The end of the world as we know it, Penguin Press.

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I tropici più tristi

Prendo in prestito il titolo proposto da Miic per sottolineare la morte di Claude Lévi-Strauss. E riportare un pezzo da Antropologia strutturale, 1958. Lévi-Strauss era un maestro nell’individuare i percorsi che portano il pensiero dall’antropologia delle società extraeuropee alla cultura umana più in generale. E quindi anche a noi. Qui c’è una discussione sulla relazione tra la follia e la ragione: nella quale il leader sciamanico assume il ruolo di ponte professionale tra la generazione di risposte alla domanda di senso e la ragionevole normalità del pensiero quotidiano...

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Claude Lévi-Strauss

Si apprende oggi che Claude Lévi-Strauss è morto, all’età di 100 anni, qualche giorno fa. Il ricordo di una sua lezione al Collège de France, nel 1979, è vivo nella memoria. Era un maestro di pensiero, naturalmente. Sapeva infondere in chi voleva fare ricerca un senso di dignità che lo avrebbe accompagnato per sempre.

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Ghezzi, Galimberti, Erice e la specie mutante

Il paragone della giornata, pensando all’ambiente.. La specie umana è come una specie di batteri che uccide il proprio ospite. E allora muore anch’essa. A meno che non evolva attraverso una mutazione che la trasformi da parassita in simbionte. Ma mentre per i batteri la mutazione non è che genetica, per gli umani è anche e soprattutto culturale. E i pensatori o gli artisti che provocano mutazioni culturali sono la salvezza dell’umanità. umberto Galimberti ha apprezzato il paragone. Lui del resto aveva detto: l’umanità è ospite, non dominatore, della natura. Ghezzi non...

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Egemonia del romanzo: Tiziano Scarpa

Tiziano Scarpa dice che viviamo un’epoca di egemonia del romanzo. Dei vari generi letterari, il romanzo prevale perché, secondo Scarpa, tutti lo possono leggere. Moccia. Harry Potter. Larson. Noire. Gialli. Il romanzo prevale, dice Scarpa, perché ha convinto di essere capare di raccontare la realtà e nello stesso tempo divertire. La consapevolezza del fatto che il romanzo è documento per la lettura della storia non è scontata (non lo era neppure quando negli anni Settanta Marc Soriano suggeriva la possibilità di studiare “scientificamente” la storia di Venezia a partire dai...

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Erik Brynjolfsson

Francesco Sacco segnala il grande valore di Erik Brynjolfsson, economista della produttività all’Mit. Il suo ultimo libro è Wired for innovation.

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Che classe, Alex Ferguson

«We were outclassed» dice Ferguson, manager del Manchester. «Il Barcellona era la squadra migliore». Con frasi come queste si farebbe poca audience in una tv italiana. Può darsi che la qualità umana di una persona non faccia audience. Ma allora: chissenefrega dell’audience?

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Libero Siani per la Pasqua

Libero De Rienzo interpreta Giancarlo Siani in modo meraviglioso, secondo me, in Fortapasc, il film di Marco Risi sul giovanissimo giornalista abusivo del Mattino di Napoli che nei primi anni Ottanta del secolo scorso racconta la cronaca della camorra e della corruzione a Torre Annunziata.  La violenza dei fatti, passo dopo passo, prepara il pubblico alla sconfitta inevitabile della pace e della legalità. Ma nel momento finale, quando si piange sinceramente, gli occhi di Libero guardano i suoi sicari un attimo prima che gli sparino diventano la finestra attraverso la quale si guarda oltre...

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Tasse d’interesse

Le tasse degli altri sono sempre più basse. Leggi l’Iht e scopri che il giornale americano riporta nella edizione cartacea una tabella fonte Ernst & Young nella quale le tasse sulle aziende americane sono molto più alte di quelle degli altri grandi paesi. Gli Usa avrebbero tasse del 35%, la Francia del 34,4%, Giappone 30%, Gran Bretagna del 28%, l’Italia del 27,5%. Le tasse sulle aziende in Italia, dice la stessa tabella, sono scese del 5,5% dal 2003.
Il lamento sulle tasse è sempre interessato.

Luca De Biase

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