Dopo tutte le discussioni sulla quantomeno bizzarra gestione dell’investimento di Goldman Sachs in Facebook, una implicita confessione da parte della banca americana: Solo i clienti non americani potranno comprare nel mercato grigio attraverso Goldman perché “c’è stata troppa copertura mediatica” della vicenda… (via Wsj): “Goldman Sachs concluded the level of media attention might not be consistent with the proper completion of a U.S. private placement under U.S. law. [We] regret the consequences of this decision, but we believe this is the most prudent...
perplessità
Le parole sono ingombranti
La Microsoft chiede all’ufficio competente di non concedere alla Apple il richiesto trademark sulla locuzione App Store perché è un nome generico. La Microsoft ha il trademark sulla parola Word.
Facebook: un po’ come un giallo finanziario
La controversa operazione di acquisto di azioni Facebook da parte di Goldman Sachs (della quale si è parlato qui ieri) continua a generare notizie e perplessità. Nel fuoco di fila di comunicati, leaks, affermazioni, è difficile distinguere tra le comunicazioni strumentali e le notizie. Ma le novità emerse rispetto a quanto si sapeva sono tali da meritare un aggiornamento. Il problema è: la supervalutazione di Facebook è una bolla che farà danno solo ai clienti di Goldman o diventerà una quotazione? E poi: è giusto che queste operazioni avvengano in un mercato grigio senza informazioni...
La controversa finanza di Facebook
L’ideologia finanziaria è un po’ in crisi ultimamente. Ma il caso Facebook aggiunge un altro pezzetto di dubbi (imho). Goldman Sachs ha comprato azioni di Facebook, che non è un’azienda quotata, per 450 milioni di dollari, più altri 50 milioni per i russi di Dst che avevano già preso una quota tempo fa. E tutti hanno pensato alla capitalizzazione virtuale che questo acquisto significava: 50 miliardi di dollari sarebbe stato il valore di Facebook se fosse stata comprata tutta a quel prezzo. La spiegazione ufficiale: alcuni venture capitalist volevano uscire e hanno venduto...
Quora, posterous, instapaper
Combattendo per gestire l’informazione si tentano tutte le strade. Quora per vedere come si sviluppa un sistema di Q&A sociale (si può usare in molti modi, anche per trovare quell’informazione che non era facile…). Posterous per postare su diversi siti contemporaneamente (si può usare in molti modi, anche per ritrovare un link che non vuoi perdere). Instapaper per archiviare una pagina da leggere più tardi. Ma la moltiplicazione dei sistemi di gestione dell’informazione a sua volta va gestita. (Anche perché tutti questi servizi tendono a mandardi delle mail che a...
Svegliati iPhone!
Chi ieri sera avesse puntato l’iPhone come sveglia, oggi si sarebbe alzato tardi. La sveglia dell’iPhone non funziona più come al solito: è un baco del sistema. Cupertino promette di rimediare prestissimo. E consiglia intanto di puntare la sveglia aggiungendo anche l’indicazione del giorno (comando “ripeti” nelle modifiche della sveglia…). Provato. Funziona. Se non fosse stata domenica, se qualcuno avesse avuto qualcosa di importantissimo da fare e l’avesse perso, se… quando i programmatori di software dormono, cominciano a lavorare gli...
Régis Debray sulle difficoltà della sinistra
Un maestro, come Régis Debray, riflette sulle difficoltà della sinistra in Europa. Un professore di Sciences Po, a Parigi, mi dice che il governo inglese, di superdestra, è in crisi ma non ha alternativa a sinistra. Un amico francese è preoccupato analogamente per il panorama politico del suo paese. In Spagna va come va. In Germania la destra è intelligente. In Italia… vabbè. Ecco che cosa dice Debray: la sinistra manca di una visione storica e di un’analisi della realtà attuale. Non ha spina dorsale perché sembra aver dato ogni spirito d’iniziativa al punto di vista...
Cortei come vorremmo che fossero
Sandrone Dazieri – grande cuore – scrive sul giorno più caldo dell’inverno romano.
Sembra dire: si può sbagliare a scrivere la propria vita, ma si sbaglia di certo a voler scrivere a forza quella degli altri o ad accettare che altri scrivano a forza la nostra.
Morozov sui DDoS e la disobbedienza civile
Evgeny Morozov si è lanciato in una discussione che va assolutamente ripresa. Non perché sia facile comprendere “da che parte stare”. Ma perché il suo valore è decisivo per la concezione che noi possiamo avere dell’innovazione sociale. Che avviene per via istituzionale, ma anche per via di protesta e di dissenso. Morozov propone di riflettere sui DDoS, gli attacchi che con la tecnica del denial of service, bloccano certi siti come forma di protesta contro il loro comportamento. È una tecnica e come tutte le tecniche può essere usata per molti scopi diversi. È stata usata per...



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