La democrazia è un processo delicato. Le persone che la amano la devono curare. Devono aiutarla ad adattarsi al cambiamento, nella società, nell’economia, nella cultura, nei media. Se la danno per scontata viene erosa da forze contrastanti. E può anche lasciar nascere il suo contrario. Quando questo succede, chi ama la democrazia deve prepararsi al dopo. Con fiducia. Con spirito di servizio. Con immaginazione. Sapendo che non sarà facile. Il nostro mondo è di fronte al cambiamento. E le democrazie devono imparare ad adattarsi, approfondendo la consapevolezza dei loro principi di fondo...
New Crossroads
Martin Daumont. Il governo economico del mondo. Con qualche commento sul potere
Chi comanda, oggi, nel mondo? La domanda nasce dalla lettura del grande libro di Martin Daumont: “Il governo economico del mondo” (Mondadori 2024, v.o. 2023). È un grande libro sulla storia della politica economica dell’Occidente dal 1933 al 2023. Dalla depressione risolta con l’intervento pubblico nell’economia alla destrutturazione della politica decisa in base all’ideologia neoliberista: con uno sguardo alla prospettiva che ora si apre, con la crescita dei giganti asiatici, Cina, India e Indonesia, la fine dell’egemonia occidentale e la dissoluzione del neoliberismo. E appunto in questa...
Futuri/4 – Summit of the future 2024 – Il bisogno di racconti sensati
Questo è il quarto di una serie di post sul futuro. Un’esplorazione che riguarda quattro generi di questioni: perché pensare il futuro? come leggere il futuro nel presente? che cosa ci impedisce di lavorare sul futuro in modo libero da preconcetti? che cosa possiamo fare per favorire un futuro preferibile? Genere 4 – Qualche grande nuova narrazione dotata di senso L’Onu organizza in questi giorni il Summit of the future 2024. Tra gli output attesi c’è un “Patto per il futuro”, un insieme di proposte per la governance del digitale e una Dichiarazione di impegni per le...
Parliamo di futuri/3 – Non si difende il futuro per ottimismo
Questo è il terzo di una serie di post sul futuro. Un’esplorazione che riguarda quattro generi di questioni: perché pensare il futuro? come leggere il futuro nel presente? che cosa ci impedisce di lavorare sul futuro in modo libero da preconcetti? che cosa possiamo fare per favorire un futuro preferibile? Genere 3 – Liberare il futuro dai preconcetti Il futuro non è scritto. Anche perché il futuro non esiste, non è mai esistito. Ci sono però i nostri pensieri e le nostre azioni, con le loro conseguenze. Un classico modo per leggere le conseguenze è quello di credere a una narrativa. Che...
Parliamo di futuri/2 – Technopolitique. Asma Mhalla. BigTech e BigState. Il futuro del potere
Questo è il secondo di una serie di post sul futuro. Un’esplorazione che riguarda quattro generi di questioni: perché pensare il futuro? come leggere il futuro nel presente? che cosa ci impedisce di lavorare sul futuro in modo libero da preconcetti? che cosa possiamo fare per favorire un futuro preferibile? Genere 2 – Come leggere il futuro nel presente? Asma Mhalla è una straordinaria ricercatrice al Laboratoire d’Antropologie Politique de l’École des Hautes Études en Sciences Sociales. Leggere il suo libro, “Technopolitique. Comment la technologie fait de nous des...
Utopie Realiste alla Biennale Tecnologia 2024
È cominciata ieri notte la Biennale Tecnologia 2024 con una performance di Club Silencio. Migliaia di ragazzi sono arrivati al Politecnico di Torino creando un’atmosfera vivacemente pacata all’insegna della challenge per eccellenza: corridoio blu o corridoio rosso? Utopia e paradiso? Realismo e inferno? L’edizione 2024 della rassegna dedicata al rapporto tra tecnologia e società si ispira a queste due parole: Utopie Realiste. Oscar Wilde non scherzava sempre, ma mai rinunciava all’anticonformismo: «Il progresso è la realizzazione di Utopie». E ci vuole un pizzico di...
Narrazione contro informazione? Byung-chul Han e la crisi dell’incanto come problema politico
Narrazione La nozione di “narrazione” è interpretata in tanti modi diversi, ma quando è presa sul serio è sempre considerata un elemento essenziale dell’evoluzione degli umani. La narrazione è una struttura culturale che ordina la conoscenza nella linea del tempo. È una soluzione cerebrale che facilita la comprensione dei fatti della vita che altrimenti sarebbero un’infinita sequela di “fotografie istantanee”. È una tecnica di manipolazione delle coscienze. È il fondamento della comunità. Quando si accompagna armonicamente con l’esperienza concreta...
Il problema dell’incompletezza del linguaggio dell’intelligenza artificiale
In un recente paper si osserva che il grandi modelli linguistici come ChatGPT e simili sono destinati ad avere sempre le allucinazioni. Il titolo: Hallucination is Inevitable: An Innate Limitation of Large Language Models Gli autori: Ziwei Xu, Sanjay Jain, Mohan Kankanhalli L’abstract: Hallucination has been widely recognized to be a significant drawback for large language models (LLMs). There have been many works that attempt to reduce the extent of hallucination. These efforts have mostly been empirical so far, which cannot answer the fundamental question whether it can be completely...
Much AI do about nothing, di William GPT Shakespeare
Talvolta a William Shakespeare non commissionavano un dramma ma una commedia. Forse in qualche caso una storia che Shakespeare aveva iniziato come dramma diventava commedia. Di sicuro è successo alla storia di OpenAI. Il dramma era chiarissimo. Il capo accecato dall’avidità ha tradito gli ideali del suo popolo e si sta godendo il frutto del suo potere. Un manipolo di coraggiosi, condotto da una fortissima spinta etica, decide una manovra di palazzo e caccia il potente traditore. Poteva continuare come una durissima battaglia o come una penosa guerra di logoramento, con lunghe...
ClosedAI – update
Il gioco di parole è tanto facile che su internet se ne trovano le tracce anche nei mesi scorsi, prima di tutto quello che è venuto fuori negli ultimi giorni. Si è scoperto che OpenAI in realtà era ClosedAI. E gli ultimi sviluppi sono altre sorprese. I fatti Il board della non profit originaria OpenAI ha cacciato il ceo Sam Altman che aveva voluto portare l’impresa sempre più verso il for profit. Il leader dell’iniziativa è Ilya Sutskever, enfant prodige dell’intelligenza artificiale, nominato tra i 35enni più importanti del seattore dall’MIT, allievo di Geoffrey Hinton, uno dei grandi della...
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