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Big Apple and New York Times

Il New York Times è stato un caso di velocità nell’adesione alla proposta che la Apple ha rivolto agli editori con l’introduzione dell’iPad. Già nella prima presentazione del prodotto, il New York Times era presente.
Oggi annuncia la sua web-app, completamente scritta in html5 e che non passa dall’App Store. E tutti vedono questa mossa come un modo per liberarsi nel tempo della necessità di pagare il 30% del fatturato alla Apple. Lo aveva già fatto il Financial Times. (Verge)

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Un commento su un recente caso di diffamazione a mezzo stampa

Ho sentito spiegare le reazioni della maggior parte della stampa italiana alla condanna definitiva dell’ex direttore di Libero da una persona che se vorrà si paleserà nei commenti. Il suo pensiero fa riflettere. Il fatto è noto. Il giornale Libero ha scritto di un caso giudiziario e inserito in un articolo una frase giudicata diffamatoria. Inutile ripercorrere tutta la storia. Al centro c’è quella frase dell’articolo. L’affermazione secondo la quale il magistrato avrebbe costretto la ragazza ad abortire non appare proprio come un’opinione ma piuttosto sembra la...

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Sull’errore di considerare i social network come una forma di comunicazione

Considerare i social network solo come una forma di comunicazione è un errore simile a considerare la città solo come una forma di riparo dalle intemperie. Un po’ lo è ma di certo non è solo quello. In realtà, la città è architettura, storia, attività, iniziative, connessioni, geografia, immaginazione: contiene il suo passato e incrocia ogni giorno i suoi possibili futuri. Le piattaforme per i social network sono certamente un fenomeno meno complesso ma non troppo diverso: anche quelle piattaforme sono architettura, storia, attività, iniziative, connessioni, geografia, immaginazione...

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Future perfect, present bizarre. Stranezze del commercio di libri digitali

Ebbene. Oggi esce il nuovo libro di Steven Johnson, “Future perfect”. Si va sullo store americano di Amazon e si scopre che la versione Kindle costa 20 dollari circa, mentre quella cartacea ne costa 15 circa. Vabbè. Ma poiché il sistema rileva che la richiesta viene dall’Italia, questa viene deviata sullo store italiano. Il problema è che qui in Italia il libro non è disponibile, neppure in formato Kindle, fino ai primi di ottobre. Vabbè. La soluzione è trovare un account americano. Se per caso se ne trova uno non di Amazon ma di Apple si scopre che su iBooks il prezzo della...

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FactChecking e politica…

Il factchecking è la pratica di andare a controllare se i fatti che vengono citati sono documentati e sono riportati accuratamente. Non riguarda di solito la discussione sulla qualità dei documenti che attestano quei fatti, anche se su quella strada un po’ di passi occorre farli di solito. La questione riguarda la qualità dei fatti attestati da un documento, il controllo svolto da chi riporta i fatti, la comprensibilità del processo da parte di chi riceve il resoconto di quei fatti. E in politica questo è particolarmente importante come gli italiani hanno visto per molto tempo nei...

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Piattaforme come sistemi decisionali autoritari

Le piattaforme hanno successo se attorno a loro si sviluppano ecosistemi di iniziative e attività. I programmatori, gli imprenditori, gli autori o gli utenti che si interessano a posti come Twitter, Facebook e così via, cercano di comprendere come funzionano quelle piattaforme, prendono un’iniziativa, la portano avanti, sperano che di raggiungere degli obiettivi. Scommettono il loro tempo e talvolta il loro denaro su quelle piattaforme perché pensano che le regole che le governano siano stabili e chiare. Avviene che qualche volta le piattaforme decidano autoritariamente di cambiare le...

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Dave Winer, Branch, Medium e le trappole per contenuti

Che cosa facciamo con le informazioni che mettiamo su Facebook, Twitter e così via? Regaliamo valore a piattaforme che lo ingabbiano ai loro fini? Partecipiamo da protagonisti a un gioco di intelligenza collettiva? Siamo condotti dalle dinamiche di gruppo in una direzione che non conosciamo? Domande che non cessiamo di porci. [hang1column]Le nuovissime piattaforme e le esplorazioni di Dave Winer[/hang1column] Immagini alternative di un mondo che cerca ancora le sue metafore ricostruttive: fiumi di messaggi che vanno dove li porta il flusso; silos che immagazzinano e privatizzano i pensieri di...

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Day4: disinformazione educativa

Day4 è un’azienda svedese che si occupa di animazione digitale. In un post recente ha raccontato di come abbia volutamente ingannato la parte della rete interessata alle notizie sulla Apple mettendo in giro la notizia secondo la quale Cupertino stava progettando nuove viti per i suoi gadget. Ne è venuta fuori una grande bordata di commenti e opinioni, compresi quelli vagamente paranoici di chi ha visto in quelle immaginarie nuove viti un ulteriore sistema della Apple per impedire agli utenti di aprire e modificare gli apparecchi. Ed è stata la dimostrazione di come il network sociale...

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Siri si prende un po’ di tempo per riflettere. Sui sentimenti tra persone e macchine

Che cosa succede quando nella relazione tra persone e macchine entrano in gioco emozioni che assomigliano a sentimenti? Sherry Turkle, in Alone Together (traduzione italiana Codice), ne dà conto in modo ampio e sofisticato. È chiaro che le persone proiettano sulle macchine alcuni dei loro modi – culturali, psicologici, neurali – di interpretare i comportamenti altrui: ma questo avviene soprattutto quando l’interfaccia delle macchine è progettata in modo da sollecitare queste proiezioni. La metafora che facilita l’uso della macchina è esplicitamente un’allusione...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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