Beh qualche feature nuova si vede in Bing. La fa notare Beet.tv: se si fa una ricerca sui video e si passa il cursore sui risultati, i video partono come per far provare il contenuto agli utenti. E Beet.tv si domanda già se sia legale.
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I soldi russi di Facebook (e una curiosità)
Eterna domanda: ma Facebook li vale 10 miliardi di dollari? La compagnia russa Digital Sky Technology ha pagato 200 milioni per l’1,96% di Facebook, implicitamente valutando la società, appunto, 10 miliardi. Ma li vale? (vedi FreshNetworks). Certo, Facebook ha 200 milioni di utenti (una volta si sarebbe detto che ciascuno di essi è stato valutato 50 dollari). Ma come li genera? Non con la pubblicità: il valore di Facebook non è tanto nella capacità di ospitare pubblicità, anche perché il click through su Facebook è meno di un terzo di quello già basso dei siti medi. La gente sta su...
La musica del ripensamento
Le major della musica stanno cominciando a capire che le piccole start-up internet che diffondono i brani musicali non sono nemiche ma fanno parte dell’ecosistema che può dare al business un futuro. O almeno questo è quanto conclude il New York Times di fronte al fatto che Warner e Universal hanno deciso di aiutare la Imeem: la piccola azienda fa ascoltare musica a milioni di persone e non ha ancora i soldi per pagare i diritti alle major; e ora che le major l’hanno graziata dei debiti può coltivare la speranza di sviluppare un suo sano modello di business. A vantaggio di tutto...
Riadattamenti nei social media
Impressioni basate soltanto sull’esperienza: l’entrata in campo di Facebook e di Twitter ha mei primi tempi messo in difficoltà i blog. L’attenzione dei blogger e l’accuratezza delle relazioni tra i blog si è sulle prime sfilacciata perché in qualche modo la rete si è riprodotta in più livelli. Negli ultimi tempi però l’ondata Facebook sembra relativamente rallentata. E la rete delle relazioni si sta ricomponendo a un livello multipiattaforma ma di nuovo più ordinato. In sintesi. C’è meno frenesia Facebook. C’è l’effetto calmieratore di Twitter...
Yahoo Meme
Yahoo Meme, a quanto pare, è un servizio tipo-twitter messo a punto da Yahoo e testato in Portogallo. La particolarità è il sistema facilitato per i re-post: chi commenta un post di fatto lo ripubblica sul proprio flusso e poi lo commenta. Il meccanismo facilita la scoperta di nuove persone interessanti da seguire. E alimenta il passaparola. (Probabilmente facilita anche le azioni di marketing).
FeedStats
FeedStats offre un servizio di statistiche per FriendFeed con i numeri sulla quantità di post, i like e gli utenti più connessi. Non ha, per ora, un approccio orientato alle classifiche, ma alle compatibilità tra utilizzatori.
Only you / 2 – alitalia e canale 5…
Si diceva che è strano come l’Alitalia abbia fatto uno spot con una scelta musicale così ironica. E in quell’occasione Sonia ha detto di aver visto quello spot solo su Canale 5.
Ebbene: posto che non guardo molto la tv, c’è qualcuno che può confermare la segnalazione di Sonia? E’ uno spot uscito solo su Canale 5? O è uscito anche altrove?
Solo per curiosità.
Le televisioni dei cittadini
Il sistema televisivo italiano è meno che ottimo.
La critica continua è una necessità. Ma a fronte della critica c’è anche la possibilità di cambiare qualcosa. E i cittadini che costruiscono una loro tv, per dar conto a modo loro della realtà che li circonda, sono benemeriti.
Se ne parla allo Iulm, oggi, in occasione di Paesechevai.
C’è da inventare: format, tecnologie di distribuzione, modelli di sostenibilità, inclusione, qualità, connessioni tra le varie iniziative locali, apertura per i giovani.
Ancora per leggere trend su Twitter
Twitscoop, dice, serve a scoprire come si aggregano i pensieri di molti appena si manifestano su Twitter. Ce ne sono molti di questi servizi.
Link: giornali a pagamento
Il Sole ha pubblicato diversi articoli sull’eventualità di pubblicare giornali online a pagamento. A parte un mio pezzo, c’è quello di Paolo Madron sugli editori italiani, e quello di Marco Magrini sugli strumenti di accesso innovativi. Sul sito Antonio Dini ha scritto di lettori elettronici. E Gianni Rusconi della cronaca del dibattito.
Giovedì, Nòva aveva dedicato la copertina all’argomento con un servizio dal titolo “Il senso della notizia“.
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