Un bel post di Sviluppina ha sottolineato recentemente la sofferenza connessa all’ideologia della meritocrazia e dell’achievement in un contesto che fatalmente non consente a tutti di raggiungere qualunque risultato. Alain de Botton ricorda come la sofferenza non consista nella difficoltà di realizzare se stessi, ma nel confronto con gli altri.
Approccio ormai molto indagato. Vedi anche Economia della felicità (appunti).
Credo fermamente che otterremo i migliori risultati solo e soltanto dopo aver lasciato da parte ogni scusa ed ogni forma di “lamento”, come ad esempio il tormentone della meritocrazia.
Infatti, almeno in Italia, non facciamo che addossare scuse alla mancanza dei risultati. In ogni campo non abbiamo altro da dire che: “non esiste meritocrazia…” è un errore e un auto limitarsi.
Lavorare e pensare, in entrambi i versi.
No Excuses
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