John Brockman anima di Edge presenta oggi la domanda annuale 2013: di che cosa dovremmo preoccuparci? C’è qualcosa di intrinsecamente umano nella preoccupazione: si tratta forse di una conseguenza ineludibile dell’attenzione che riserviamo al futuro necessaria per vivere nell’incertezza. Ma la scienza ci può aiutare a preoccuparci meglio, scrive Edge. E ha chiesto idee in proposito alla sua meravigliosa comunità.
Alcuni pezzi sono magistrali. Molti vanno assolutamente letti. Quello di Kevin Kelly è tradotto oggi su Nòva24.
E… sì: con grande orgoglio, l’autore di questo blog può sottolineare che c’è anche un suo modesto contributo.
Nell’insieme si può forse vedere una risposta al grande pezzo dell’Economist di venerdì: Has the ideas machine broken down?
Il punto forse è proprio il contrario: la macchina delle idee è troppo forte. Il sistema messo a punto dagli umani per innovare – ricerca scientifica, ricombinazione continua di tecnologie, venture capital, informazione, mercato – continua a produrre una quantità di idee innovative, ma è come se le producesse “a macchina”. Il che genera l’impressione che l’innovazione stia rallentando: quella che arriva in questo modo, spesso, non supera le aspettative.
Una preoccupazione è che l’immaginazione degli umani si stia lasciando condizionare troppo dalla “macchina”, cioè dal sistema di logiche e apparecchiature che costituisce la macchina dell’innovazione.
Ma è un’immagine che non dà conto delle grandi idee inattese che comunque continuano a emergere. Quelle visioni sincronizzate alle dinamiche di lunga durata, che vengono da un’energia umana molto più ampia di quella che finora si è incarnata nella logica delle macchine. Progetto magnifico, Edge contribuisce a tenere viva quell’immaginazione. E la dimostra.
Geoffrey Miller, Nassim Nicholas Taleb, William McEwan, Dan Sperber, Helena Cronin, Lisa Randall, Bart Kosko, Timo Hannay, Helen Fisher, Michael Norton, Jessica Tracy, Haim Harari, P. Murali Doraiswamy, Marco Iacoboni, Andrew Lih, Richard Foreman, Arianna Huffington, Evgeny Morozov, Xeni Jardin, Christine Finn, Brian Eno, Seth Lloyd, Scott Sampson, Gino Segre, Joseph LeDoux, J. Craig Venter, John Naughton, Steven Strogatz, Bruce Schneier, Kai Krause, Vernor Vinge, Frank Wilczek, Lawrence Krauss, Andrian Kreye, Mario Livio, Rolf Dobelli, Randolph Nesse, Gregory Benford, Ursula Martin, David Berreby, Bruce Parker, Paul Saffo, Bruce Hood, Giulio Boccaletti, Stewart A. Kaufman, Robert Sapolsky, Sarah-Jayne Blakemore, William Poundstone, Victoria Stodden, Marcel Kinsbourne, Douglas T. Kenrick, Gavin Schmidt, Sherry Turkle, Stuart Firestein, Ed Regis, Daniel Haun, Tim O’Reilly, Joel Gold, Bruce Sterling, Alison Gopnik, Seirian Sumner, Keith Devlin, Sam Harris, Lee Smolin, Hans Ulrich Obrist, Susan Blackmore, Larry Sanger, Gary Klein, Dave Winer, Rob Kurzban, Melanie Swan, Timothy Taylor, Amanda Gefter, Anton Zeilinger, Donald D. Hoffman, Leo M. Chalupa, Noga Arikha, Brian Knutson, Kirsten Bomblies, W. Daniel Hillis, Tor Nørretranders, Jonathan Gottschall, Esther Dyson, Anthony Garrett Lisi, Simon Baron-Cohen, Daniel L. Everett, Nicholas A. Christakis, Margaret Levi, David Dalrymple, Andy Clark, Seth Shostak, Azra Raza, M.D., David Pizarro, Tania Lombrozo, Adam Alter, Thomas Metzinger, Matt Ridley, Paul Kedrosky, Mihalyi Csikszentmihalyi, Virginia Heffernan, Nicholas G. Carr, David Rowan, Kevin Kelly, Luca De Biase, Barbara Strauch, Terrence J. Sejnowski, Steve Giddings, Karl Sabbagh, Dylan Evans, Laurence C. Smith, Neil Gershenfeld, Jennifer Jacquet, Eric J. Topol, Stanislas Dehaene, Satyajit Das, Carlo Rovelli, James J. O’Donnell, Robert Provine, Rodney A. Brooks, George Dyson, Max Tegmark, Gary Marcus, Daniel Goleman, Michael Shermer, Douglas Rushkoff, Roger Highfield, David Christian, Juan Enriquez, Charles Seife, Aubrey De Grey, Nicholas Humphrey, Peter Woit, Scott Atran, Clifford Pickover, Mary Catherine Bateson, Steven Pinker, Roger Schank, Howard Gardner, Colin Tudge, Daniel C. Dennett
[…] Molti se ne preoccupano oggi (vedi la risposta annuale di Edge). […]