Considerare i social network solo come una forma di comunicazione è un errore simile a considerare la città solo come una forma di riparo dalle intemperie. Un po’ lo è ma di certo non è solo quello.
In realtà, la città è architettura, storia, attività, iniziative, connessioni, geografia, immaginazione: contiene il suo passato e incrocia ogni giorno i suoi possibili futuri. Le piattaforme per i social network sono certamente un fenomeno meno complesso ma non troppo diverso: anche quelle piattaforme sono architettura, storia, attività, iniziative, connessioni, geografia, immaginazione. Soprattutto sono relativamente brevi nel loro passato ma sono dense di incroci con i loro possibili sviluppi futuri.
Per una riflessione intorno alle logiche complesse delle reti è davvero da vedere la conversazione di Edge con Albert-lászló Barabási.
Beh, quando ho letto il titolo, mi ero armato, pronto a scrivere un commento del tipo “oh no, anche tu con questa storia che la vera comunicazione è quella offline!”.
Poi ho letto, e sì, sono d’accordo. Non solo comunicazione, ma storia (anche se è vanishing history: http://getpocket.com/a/read/224566672), design, e… mi spingo più in là, arte e letteratura?
parteciperai a Falling Walls anche quest’anno?…