A Venice Sessions. Roberto Saracco, del FutureCenter della Telecom Italia, dice che la tecnologia contribuirà all’arte portando “semplicità” e “interattività”.
Giuliano da Empoli: la forma di racconto del futuro all’italiana non può che passare dall’arte. Oggi si confrontano due istituzioni: la Biennale di Venezia e l’Mit di Boston. All’Mit si parte probabilmente dalla tecnologia per esplorare ogni possibile forma di espressione, compresa quella artistica e narrativa. Alla Biennale si parte dall’arte per esplorarne ogni percorso di ricerca, incontrando costantemente le proposte e le opportunità generate dalla tecnologia.
Daniel Birnbaum, curatore della Biennale. Making Worlds. Non c’è dialettica tra tecnologia e arte. È parte della vita quotidiana. Che cosa fanno gli artisti? Sono artigiani, creatori, costruttori? Making new things. Sperimentazioni. Produzioni. È questa la nostra Biennale. E come in tutte le sperimentazioni, qualcosa può non riuscire. Gli artisti semplicemente mostreranno il processo artistico reagendo alle possibilità offerte da un luogo straordinario come Venezia. La Biennale è un’esibizione che parla di noi oggi, il che significa che parla di noi proiettati nel futuro.
(Michelangelo Pistoletto, alla Biennale)
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