Sto raccogliendo idee e segnalazioni per preparare una ricerca sulla consapevolezza dei teenager italiani in materia di privacy.
Ci si chiedeva:
1. quali dovrebbero essere gli argomenti più sensibili e importanti per i teenager in rapporto alla loro privacy?
2. che cosa bisogna assolutamente scoprire sulla conoscenza che i teenager hanno attualmente in tema di privacy?
3. che cosa sospettiamo che non sappiano per niente? che cosa sospettiamo che sappiano persino meglio del resto della popolazione?
Ecco le segnalazioni arrivate finora.
dai commenti
Io proporrei queste domande:
– Significato del termine privacy nel loro immaginario
– A cosa associano la parola privacy? Solo a facebook?
– Per loro è un problema o un’opportunità?
– Anagrafica, lavoro, orientamento sessuale, religioso, politico,problemi di salute o situazione sanitaria, dove ci si trova e cosa si fa, foto e immagini. Dove e in quale grado il “dato pubblico” li spaventa? Per quali usi? Se il dato fosse aggregato e anonimo?
– Come usano i “dati” degli altri?
E risponderei alle tue così:
2) Vorrei assolutamente sapere quale significato e valore ha per loro, e quale sia il grado di consapevolezza con con cui la conoscono.
3) Secondo me la sanno gestire meglio rispetto agli altri, ma è solo una mia teoria, sanno “spegnere” e “accendere” le informazioni che vogliono nei tempi e nei modi utili per raggiungere uno scopo. Ma con quanta consapevolezza, quanto è invece dovuto a istinto e abitudine?
Cosa non sanno? I problemi e i rischi correlati.
Forse è già noto, segnalo comunque Dana Boyd @zephoria
http://www.zephoria.org/thoughts/
ed il lavoro svolto sul tema privacy/adolescenti
Io farei partire la ricerca direttamente da FB e lo userei anche come esempio. Per le tue domande:
1)da chi volete essere visti e da chi no, lo sapete che se nel tempo cambiate idea quanto fatto rimane registrato e consultabile lo stesso ad anni di distanza da genitori, fidanzati, professori, datori di lavoro (una sorta di tatuaggio)
2) se si comportano cos’ perché mancano loro informazioni o se danno un senso diverso alla privacy perché sono loro i cittadini del futuro per i quali andranno aggiustate le norme del comune sentire
3)per niente che col tempo non tutto scompare nel rumore di fondo visto che internet logga tutto o quasi, a metà sulla possibilità di consultare ed interpretare in modo abbastanza preciso quanto postano tracciandone attitudini e consumi, del tutto che non si fidano delle fonti informative tradizionali anzi in molti casi le rigettano come corrotte e per questo rischiamo d’incappare in informazioni poco o niente affidabili
CCC Strozzina a Firenze ha fatto un bel programma con le scuole sul tema, io l’ho in parte ripreso in forma artistica lavorando sull’autoritratto nell’era dell’identià digitale. www.digiarte.info (ma nn ci troverai molto).
Se ti interessa.
Lorenzo
per niente che col tempo non tutto scompare nel rumore di fondo visto che internet logga tutto o quasi, a metà sulla possibilità di consultare ed interpretare in modo abbastanza preciso quanto postano tracciandone attitudini e consumi,
ciao luca,
secondo me al teenager manca la percezione di quelle che possono essere le conseguenze di un dato reso pubblico, ed ancora prima anche solo di un dato digitalizzato. i ragazzini hanno menti plasmabili che si formano da un lato annegando nella disattenzione figlia della società dello spettacolo e del grande fratello, dall’altro permeate di tecnologie sempre più persuasive e ricche di trigger pronti ad accogliere immediatamente ogni pulsione esibizionistica tipica di quell’età (e non solo, certo, ma questo è il focus ora:) così capita che “in tutta innocenza”, come se fosse normale, i ragazzini si postino sul web con foto di nudi “artistici” o con spinelli in mano o video di situazioni border line come l’atto sessuale ripreso per gioco o il compagno vessato in aula e via dicendo. indagherei se sono consapevoli sul fatto che un dato digitale rimarrà per sempre, e da qui se hanno una vaga idea di come “tutelarlo” da terzi, non tanto sul momento-share ma a debita distanza, quando per te è una condivisione obsoleta o un’hard disk finito chissà dove ma che prima o poi qualcuno potrebbe (la showgirl belen ne è forse l’esempio più recente e diffuso) ripescare dal dimenticatoio.
imho è dunque una questione di educazione indotta dalla società che cambia.. se questi ragazzini nati e cresciuti in mezzo a web e palmari possono lasciarci indietro anni luce e costruire in una notte un social network che rivoluziona il mondo, dovremmo noi chiederci se ad oggi non abbiano già una diffusa visione del quotidiano talmente vicina a quella di uno Zuckerberg (andiamo verso un mondo dove la privacy non esisterà più –> e quindi chìssene) da rendere del tutto inutile, nel giro di altre 3/4 generazioni, il tema privacy? consapevole certo che questo comporterebbe i rischi che in tanti ben conosciamo, approcci sui minori, furti d’identità, carte clonate, stalking e chi più ne ha più ne metta, ma a loro davvero importerà un domani o scopriranno come tutelarsi ed adattarsi a quel loro ambiente sociale?
ho spaziato ma cercavo di mettere assieme un po’ di concetti differenti, ad ogni modo per la ricerca avvicinerei ovviamente i quesiti alla loro ‘social mind’ perchè probabilmente il teenager trova più interessante rendersi conto che privacy è anche gestire i rapporti con i docenti della scuola (un domani datori di lavoro) o come far sì che se posta le foto del suo nuovo motorino fiammante e fa check-in ogni volta che entra o esce di casa/scuola/discoteca/bagno possa stare tranquillo e non spiegare a terzi come e quando passare a rubarglielo…..
spero di aver contribuito con qualche spunto 🙂
Costantino
Ciao a tutti,
io ho incontrato circa 3000 ragazzi/e (età 10-15 anni) negli ultimi 5 anni sul tema “uso consapevole dei nuovi media”.
Ecco aspetti su cui ho tante impressioni, ma che vorrei approfondire:
1. Il rapporto tra come loro si vedono e come appaiono online (c’è corrispondenza? è quello che vorrebbero comunicare?)
2. La privacy non è più solo una questione personale, tante info personali sono postate da altri. Come gestiscono questo aspetto? Lo controllano?
3. A prescindere dal livello di conoscenza della privacy che hanno, ci sono situazioni/meccanismi che fanno sì che “dimentichino” le normali prudenze. Quali sono queste situazioni?
4. Qual è (se c’è) la percezione del rischio in relazione alle informazioni/immagini che condividono?
Ci saranno anche approfondimenti qualitativi, oltre ai dati quantitativi?
Buon Week End,
Mauro
da Twitter
da Facebook
- Nicola Silvestri Approfondendo, non potrai evitare di dedurre (e citare, per spiegare davvero) i valori da cui deriva il senso della privacy in ciascuno di noi umani, intesi come esseri sociali. E scoprirai cose che avresti preferito non scoprire, ma che ti chiariranno perchè il futuro sarà inevitabilmente complicato. Bellissimo progetto, grandeur attesa di già da parte mia 🙂23 ore fa ·
- Ivan Marino Buongiorno Luca, il Comitato Consultivo per la Sicurezza in Rete ha svolto diverse ricerche su minori e teenager, potrebbero sicuramente tornarti utili.Ieri alle ore 11.06 ·
- Gabriele Rossi Di Giulianova potresti chiedere a michele crudele http://www.crudele.it/Ieri alle ore 11.06 · ·
- Anna Cossetta sì, c’è anche una bella ricerca fatta recentemente dalla london school. Ne abbiamo discusso con la società italiana di pediatria. Se avete bisogno ho un po’ di materiale.Ieri alle ore 11.08 ·
- Giuseppe Lucido A livello italiano non saprei, ma forse un buon punto di partenza potrebbe essere Mimi Ito e il digital youth project http://digitalyouth.ischool.berkeley.edu/ Forse un po’ datato ma Mimi Ito continua il suo lavoro.”Kids’ Informal Learning with Digital Media: An Ethnographic Investigation of I…Visualizza altroIeri alle ore 11.31 · ·
- Riccardo Russo Si potrebbero anche proprorre dei questionari nelle scuole, ad esempio so che c’è gente che l’ha fatto sul bullismo per motivi di ricerca scientifica.Ieri alle ore 11.34 ·
- Stefano Bon Chiedi alla Polizia Postale. Hanno un sacco di denunce a carico di minori che violano la privacy senza accorgersene ed organizzano anche incontri nelle scuole proprio sull’argomento (almeno qui da noi…)Ieri alle ore 11.47 ·
- Anna Masera comincerei con i dati del rapporto Censis pubblicati proprio oggi, e con i dati dell’autorità garante della privacy che su questo tema è molto attivo…Ieri alle ore 11.54 ·
- Nadia Antoci ciao Luca faccio parte del gruppo di lavoro di Clic. Nell’ultimo incontro Mauro Cristofoletti di Save the Children ha affrontato proprio questo tema. Esistono anche pubblicazioni al riguardo predotte da Save the Children. Non so se il nostro sito sia già stato aggiornato da Codici.11 ore fa ·
da Google+
Ovviamente i suoi genitori l’hanno dissuasa dal caricare foto. Ma immagino che imparerà in fretta ad aggirarli.
se già non lo conosci è un punto di partenza interessante.
http://googleitalia.blogspot.com/2011/12/lavoriamo-insieme-per-trasformare-il.html
Forse potresti tenere d’occhio questo progetto avviato in una scuola mediahttp://www.progettovaleo.blogspot.com/
e rispettivo gruppo Facebook
https://www.facebook.com/groups/312677265428549/