La sua biografia testimonia una persona curiosa ed eclettica. Ma il centro della sua ricerca c’è il tentativo di capire che cosa succede quando si connettono persone e comportamenti attraverso macchine e algoritmi.
Kevin Slavin, visto a Ted, ha raccontato il movimento collettivo della gente nella finanza come un fenomeno che nessun individuo può controllare e che è governato in realtà da algoritmi. Proprio lui che studia e contribuisce a creare videogiochi e altre forme di connessione tra le persone.
La soluzione deve ancora emergere, evidentemente. Non si comprende perché non dovremmo essere in grado di ricostituire una sorta di controllo sulle macchine che abbiamo costruito. Ma l’ipotesi, che non si riesca a riprendere il controllo, va posta: sia per adattarci alla nuova situazione, sia per rafforzare ogni tentativo per trovare una risposta costruttiva. E intanto pagheremo gli effetti delle logiche disumane dei meccanismi che abbiamo avviato.
(I greci, gli irlandesi, i portoghesi e ormai anche gli italiani ne sanno qualcosa in questi giorni: la paura di qualcosa di incomprensibile, che non si può controllare, che porta povertà e rischio, che non si manifesta con una voce umana ma con attacchi speculativi, quasi burocratici, ma di impatto devastante. Non che non abbiano una logica, ovviamente, quegli attacchi. Ma la loro disumanità è diventata un fatto non più solo economico ma anche e soprattutto tecnologico).
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