Gli studenti preferiscono leggere su schermo digitale. Ma alla prova dei test, comprendono meglio quando leggono su carta. È l’evidenza che hanno raccolto Patricia A. Alexander, psicologa della University of Maryland, e Lauren M. Singer Trakhman, ricercatrice in psicologia dell’educazione alla University of Maryland (The enduring power of print for learning in a digital world, The Conversation).
Può essere che lo scrolling affatichi gli occhi e il cervello. Può essere che tutte le altre cose che si possono fare con un computer oltre a leggere abbiano un effetto di distrazione. Può persino essere che la carta abbia una sua autorevolezza atavica… E certamente può essere che tutto questo valga confrontando apprendimento di un testo con apprendimento di un testo: il testo è un linguaggio nativo cartaceo, mentre il test interattivo è un linguaggio nativo digitale… Per apprendere con un gioco digitale, un computer è meglio della carta…
Insomma, lo studio delle ricercatrici di Maryland non significa che il digitale non va bene per insegnare. Significa che il testo funziona meglio sulla carta. E che per usare bene il digitale sarà meglio cercare linguaggi adatti al digitale. Tutte cose di buon senso. Ma la ricerca ha il merito di farle venire fuori in modo pragmaticamente comprensibile.
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