La questione scandalosa è che il modo di decidere cinese sembra più efficace di quello europeo, per non parlare della politica americana, ultimamente. Noi ci ammazziamo di polemiche, sommersi dal professionismo della raccolta facile di consenso immediato, ottenuto coalizzando gli animi contro qualcosa o qualcuno. I cinesi non lasciano spazio alla polemica. Certo, non sono liberi. Ma secondo qualcuno – come racconta Netz in questo magazine ricchissimo – sono più veloci e adattabili. Dove la questione della velocità ci poteva anche stare. Ma l’adattabilità non era prevedibile. Anzi: la democrazia doveva essere proprio un sistema capace di far cambiare rotta alle società attraverso un processo di “liberazione dell’intelligenza collettiva” e invece si è bloccato nelle tecniche di “controllo e manipolazione dell’intelligenza della somma degli individui”.
Ma il punto è che sappiamo come migliorare la nostra intelligenza collettiva: diversità, rispetto del dibattito, ascolto delle istanze civiche… Se siamo così intelligenti, potremo pure migliorare la nostra capacità di deliberare. Il libro di Antonio Floridia, in proposito, è una lettura necessaria: Un’idea deliberativa della democrazia.
Commenta