In pratica, la Commissione europea si era data come missione quella di riformare il copyright. Lo scopo è chiarissimo: un mercato unico europeo, nel quale i consumatori di ogni paese possono accedere a tutto quello cui possono accedere i consumatori di ogni altro paese. Senza le barriere artificiali che separano oggi i mercati nazionali nell’accesso a film, libri, serie tv e quant’altro. Gli oppositori dicono che questo aumenterà la scala delle produzioni creando maggiori difficoltà per i piccoli produttori nazionali. Ma i sostenitori dicono che così si potrà anche sviluppare una grande industria europea che per adesso è limitata agli spazi locali. La questione è tutta in divenire. E forse non arriverà mai in porto (il regolamento sulla data protection ci ha messo quattro anni per uscire dal sistema decisionale europeo). Ma il tema va posto. E non solo per mascherare decisioni come quelle che le lobby americane intanto riescono a far passare, per allungare la durata del copyright (Politico).
15/04/2016 18:03
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Intanto il copyright resta terreno di conflitto in Europa
15/04/2016 18:03
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Luca De Biase
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