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Assange, Wikileaks e l’Occidente

Julian Assange continua a perdere. Oggi una corte ha stabilito che potrà essere estradato in Svezia per fronteggiare un’accusa di stupro in quel paese, anche se le norme che definiscono che cosa sia uno stupro in Svezia sono molto diverse da quelle di quasi tutti gli altri paesi. Si vedrà come procede il processo. (Guardian)

Di certo, la vicenda Wikileaks è piena di problemi, interpretazioni e questioni sottili. Che cosa sarebbe successo se Wikileaks fosse restata una piattaforma per anonimizzare i leaks, invece di tendere a diventare un editore? Daniel Domscheit-Berg, ex partner di Julian Assange, sostiene che
Wikileaks doveva limitarsi a mettere a disposizione la piattaforma per
consentire la pubblicazione sicura – per la fonte – di documenti
riservati, invece di assumere un ruolo mediatico tanto importante. Ma N. Ram,
direttore di The Hindu che in India ha pubblicato 5.100 documenti
provocando una crisi di governo che ha messo in pericolo la coazione
guidata dal primo ministro Manmohan Singh, è riuscito a farlo con un
accordo preciso con WikiLeaks e il fondatore Assange. Ma Ram osserva che
la complessità emersa nella relazione con Wikileaks va compresa fino in
fondo. «Wikileaks ha cambiato le regole del gioco. Ha mostrato il
potere della tecnologia e soprattutto il potere delle idee di libertà e
giustizia. Ha dato ragione ai giornali che hanno preso il rischio di
collaborare con gli hacker e i geeks. Ma mi ha anche convinto della
necessità per i giornali di dotarsi a loro volta di una piattaforma
tecnologica che li renda indipendenti da Wikileaks. Quanto all’idea che
Wikileaks sia solo una fonte… Ho chiesto ad Assange che cosa ne
pensasse prima di venire qui a Vienna. Ha risposto: “Wikileaks è ed è
sempre stato un editore. Quando abbiamo materiale che non possiamo usare
noi stessi o che è più rilevante per altri lo diamo per generosità e
spirito di collaborazione a chi ne può fare uso”. (Più informazioni in due post precedenti).

Ma un fatto è certo, ha detto ieri Morozov. Il modo con il quale il governo americano ha lavorato per contrastare e mettere in difficoltà Wikileaks e Assange ha ricordato i metodi di un paese autoritario non quelli di una democrazia: se si propone agli altri paesi di usare internet per aumentare la libertà di espressione, si cade in contraddizione quando invece in casa propria si contrasta un sito come Wikileaks facendo pressioni sulle aziende che lo appoggiano e isolandolo dalle fonti di finanziamento, screditandolo e non passando per un tribunale nel quale si possa difendere.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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