David Weinberger è andato un po’ più avanti con la ricerca sulla questione dell’appoggio americano alle regolamentazioni in discussione all’AGCOM segnalato dalla Fimi. E ne parla sul suo blog e su BoingBoing.
Quello che ha trovato non è un chiaro sostegno alle proposte AGCOM, che sembrano esagerate, ma in ogni caso non giudica particolarmente “carino” l’atteggiamento dell’amministrazione americana.
Peraltro, vanno guardati i commenti al pezzo su BoingBoing. Fino a questo momento non c’è nessuna simpatia nei confronti degli italiani; prevale l’idea che i siti italiani si approprino dei contenuti altrui senza prestare attenzione al copyright o che riempiano la rete di robaccia.
“I have many problems with commercial italian websites stealing my copyrighted images. ”
Eeeeeh sì!
Come grabbano gli italiani da Google Images non grabba nessuno! 😀
Ma dai… 🙂
Gentile De Biase, ho seguito con interesse le sue riflessioni sul tema delibera Agcom, anche per i riferimenti a un contesto un pò più ampio e all’estero.
Approfitto del post, dunque, per fare presente una cosa: nel dibattito spagnolo riguardo la legge Sinde (sulla censura del web, molto simile alla delibera Agcom ma c’è comunque il ricorso al giudice)si fa un grande riferimento – da parte dei critici e manifestanti – all’influenza del governo USA nel favorire, nello spingere, questo tipo di regolamentazioni in Europa. Idem per il dibattito europeo.
Da noi, invece, ho trovato molto meno questa tendenza, e credo sia per la presenza di un “colpevole” più vicino e più facilmente individuabile, almeno nel dialogo spicciolo: Berlusconi e Mediaset.
Non dò alcun giudizio alla cosa, o ai colpevoli, volevo solo fare presente questa differenza, dato che nel post rimanda ai commenti USA sulla nostra Agcom, grazie