Applausi per Luca Sofri. Il suo libro è coraggioso, divertente, veloce, intenso e profondo.
Sì, non è che parli dell’Italia tra vent’anni. Parla di noi che la stiamo preparando. Con quello che vorremmo diventare. Verrebbe da aggiungere “con quello che facciamo per diventarlo”. E invita a fare quello che è giusto. E a non aver paura: il progetto è culturale, può avere solo un orizzonte di vent’anni, in questo suo movimento lento, come quello dell’educazione, è rivoluzionario. Una rivoluzione lenta che si deve svolgere pensando velocemente, ogni giorno. Già oggi.
Il libro di Luca Sofri accompagna nei vicoli che conosce meglio della città dell’etica semplice e umana, ma non cessa di ricordare che solo passando per quei vicoli si può conoscere a fondo il senso, il sapore e la dinamica del posto in cui viviamo.
Luca abbatte con buon senso i luoghi comuni che stanno alla radice del libertinismo che ha preso il posto del liberalismo, senza quasi mai doverne citare i tratti più volgari. “Sii te stesso”. “Non accetto lezioni”. “Predicare bene e razzolare male”. Si prodiga per rafforzare l’energia di chi sente di volersi impegnare per quello che è giusto ma è frenato da un cinismo del quale ha perso di vista l’origine ma del quale pensa di poter riconoscere la causa. Si avventura nella critica fondamentale: la democrazia non è il voto del popolo, specie se il popolo è ignorante e disinformato…
Leggendo il libro di Luca si scoprono tante parole che si pensava di poter dire, ma che per pudore si tacevano: e Luca spiega perché quel pudore è frutto dello stesso equivoco che ha fatto grande il modo di pensare più piccolo e meschino che domina l’Italia contemporanea e la sta facendo a pezzi. E’ bello da leggere il libro di Luca Sofri. In un pomeriggio di sabato, può prendere il posto di molti altri impegni. Ma ne rafforza di più importanti. Di quelli ai quali vale la pena di dedicare la vita.
wow, che bella recensione – fa venire voglia di leggerlo: dev’essere davvero un bel libro, di quelli che ti (ri)danno la voglia di mobilitarti… o farlo ancora di più!
Grazie Luca (DB), buona Pasqua e.. a presto!
[…] qui noto e arcinoto – ma sempre attuale – tema dei disastri provocati dall'”essere se stessi”, […]