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Analisi a spanne 2.0

Avinash Kaushik rilancia l’importanza dell’analisi qualitativa dei servizi web. Altro che numeri. Quello che conta è l’esperienza, dice in pratica. Ma il suo contributo è rilevante: si può sviluppare un metodo per gestire l’analisi qualitativa in modo relativamente controllabile.

Questo metodo, alla lunga, riporta in primo piano la responsabiltà e il senso del rischio di chi fa le scelte su interfaccia, contenuti, struttura, affidabilità, facilità d’uso dei servizi online. E mi pare una conseguenza molto positiva. Contro la deresponsabilizzazione che talvolta provocano i metodi quantitativi.

Alla fine, con ragionevolezza, si arriverà a dire che occorre un giusto equilibrio tra numeri e idee. Ma in questo momento di confusione concettuale e pratica, vale la pena di riflettere molto sulle idee. I numeri, in fondo, non fanno che misurare le variabili che approssimano le idee: e quando le approssimazioni prendono il posto degli originali, sorgono molti equivoci…

Il centro della questione, attualmente, è la ridefinizione di “qualità”.

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  • Questa è un pò scontata, ma si potrebbe rileggere “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocilcetta”….
    Che male che vada rimane sempre un libro di Qualità 🙂

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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