Si parlava ieri a Trento di open data, opportunità di crescita e nascita di nuove iniziative a partire dalla libera disponibilità di tutti i dati pubblici. Oltre ai casi americano e britannico, sono state citate le iniziative esemplari sul catasto Trentino, sulla cultura della Sardegna, sui dati pubblici del Piemonte. Grazie ai commenti: Pierluca Santoro, Fioretti, Roberto Marsicano, Gigi Cogo, Pm; più che a conoscere nuovi dati specifici, il convegno è forse servito a condividere esperienze e linee guida.
Società aperta, un pensiero di Arango
Un’obiezione di fronte all’apertura dell’accesso alle informazioni e la libertà di riutilizzo è spesso l’idea che la trasparenza possa generare convinzioni sbagliate e azioni sconsiderate.
Viene in mente Arturo Arango, uno scrittore cubano, intervistato in uno dei tanti periodi difficili per i pensatori liberi all’epoca di Fidel Castro. (Il suo “Lista d’attesa” è un racconto ironico, da non perdere, divenuto film e visto in tutto il mondo: alcune persone aspettano un mezzo di trasporto per andare altrove, ma l’attesa si prolunga per giorni e quelle persone nel frattempo litigano, si organizzano, si divertono, si innamorano, vivono. Se ne parlava in un libro disponibile qui sul blog).
Arango diceva che Fidel considerava i suoi cittadini come dei bambini da proteggere dalle informazioni. E questo è il caso in tutti i regimi autoritari, soffici o duri che siano.
La società aperta e i dati liberi sono invece per società che considerano i cittadini degli adulti. Che possono sbagliare. Che possono imparare. Che possono prendere in mano la loro vita e creare qualcosa di impensato. O sbagliare ancora. E poi forse imparare ancora.
Un altra risorsa d’interesse, mi pare, sul tema:
http://www.washingtonpost.com/wp-srv/metro/data/datapost.html
Ciao
PLuca
Lode all’ultimo capoverso del post.
Mi permetto di segnalare questo mio articolo
http://www.giornalettismo.com/archives/66174/una-nazione-di-blogger/
Saluti
A proposito del considerare intelligenti i cittadini: questo accade negli USA.
http://twitter.com/dominiccampbell/status/15413957967
al pdf: http://www.hyperorg.com/blogger/2010/06/04/pdf-aneesh-chopra-federal-cto/
President Obamas first act in office was to require far more openness. This means changing the defaults, a cultural change. Aneesh says theyre making progress. A year ago, Vivek Kundra, the federal CIO, announced at PDF the IT Dashboard for browsing the new Data.gov, a tool for accountability. Aneesh points to reform at the Veterans Admin, resulting in cost savings and faster service. Another example: US Citizen and Immigration Services now lets you opt in to having the status of your application be pushed to you, rather than you having to check in. This type of change has little cost, brings benefits, and is beginning to change the culture of government.
Aneesh is announcing “the blue button to liberate personal health data.” Press it and you can get your data from government databases. “Do it with it whatever you want. Its your choice. Its your data.” This will begin this fall with medical and veteran info.
Un approccio speculare ( VRM eh eh ). Perchè ritengono il cittadino intelligente e fonte di valore.
Per noi la televisione è il media centrale. Come considera il telespettatore la televisione? Questa è la risposta, triste, ma probabile.
volevo ringraziarti per aver messo liberamente disponibile il tuo libro *In nome del popolo mondiale*. Molti capitoli, come quello sull’innovazione e i pregiudizi legati a essa, sono ancora attuali.