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Pensieri fatti a mano (e iPad)

Ne stavo scrivendo giusto su Nòva. Ed è arrivata questa segnalazione da Dario. Quindi riporto anche qui quanto andavo elaborando…

«Chi lo avrebbe mai detto? La conferenza “visual notes” è un successo. L’aula è piena». Lo notava Cliff Atkinson, autore di saggi sulla concisione, nel corso della recente megaconvention South By Southwest, a Austin. E infatti poteva sembrare strana una banda di nerd accalcati per ascoltare esperti di una materia tanto particolare come quella che si occupa di come prendere appunti usando le immagini. Eppure… Non è soltanto la consapevolezza che un’immagine vale più di mille parole. È soprattutto la riscoperta della relazione personale ma molto efficace che ciascuno conosce tra le immagini, gli schizzi, i disegni, i simboli, e la sintesi del contesto delle informazioni che si vogliono registrare. E poiché si avvicina l’epoca tante volte annunciata ma oggi, pare, più realistica, del tablet, si può immaginare una convergenza tra gli appunti in forma simbolica e la registrazione digitale. Il che significa il superamento del difetto cognitivo di chi apprende e crea usando molto la mente ma poco il corpo: finora la registrazione sul computer era basata su gesti sempre uguali, ripetuti all’infinito, come il movimento di pigiare sul tasto del mouse. Toccando lo schermo del tablet, il recupero della varietà gestuale del corpo, e le sue conseguenze cognitive, è “a portata di mano”. Si comincia con la manipolazione delle foto. Poi si aggiungeranno gli appunti. E il resto si vedrà.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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