Non ci sono parole… Giocavano a pallone: la squadra che perdeva, proprietaria del campo e del pallone, “interpretò” le regole durante la partita. Neppure i tifosi di quella squadra erano contenti.
Perché lo sanno tutti quello che è successo vero?
Vero?
Il punto è che i giocatori volevano poter vedere la partita, e perché ci sia una partita occorrono due squadre. E perché ci sia un campionato ce ne vogliono molte.
E il padrone delle ferriere è sempre il padrone delle ferriere.
Quello che è successo viene da molto lontano, viene da prima di Berlusconi, viene probabilmente da una guerra che abbiamo perduto (molto molto molto tempo fa, eppure nel 1994 e poi ancora nel 2001 quanta aria di rivincita si respirava in questo paese, gente che parlava delle fine di 50 anni di potere delle sinistre…), che abbiamo fatto finta di aver vinto (la sinistra non ha niente da rimproverarsi nella mancata assunzione di responsabilità di quel fallimento da parte del paese?), da una sovranità che in questo periodo non è mai stata piena. I prepotenti spadroneggiano, ma chi dovrebbe garantire il contrappeso non si è mai preoccupato davvero di risultare credibile sul rispetto delle regole. Forse bisogna partire da qui per ricostruire regole che siano condivise. O forse mi sono solamente bevuto il cervello.
Qualcuno ci ha provato, forse per dimostrare a Bersani che lui era più bravo; così hanno finito per far rientrare in gioco anche chi la lista non l’aveva proprio presentata. Oddio, come a Salerno, ma a Salerno, si sa, c’è traffico. Per non parlare dell’idiozia politica di ricompattare gli avversari colpendo entrambi i contendenti. Fa venire la nostalgia del centralismo.
Grazie per la condivisione. Molto ben progettato il sito, complimenti
i tifosi pagano sempre per tutti