Può darsi che non tutti gli inciuci vengano per inciuciare. Ma l’intelligenza di una proposta politica deve tener conto di tutto, non solo di un aspetto del problema. Imho. (Repubblica)
Compromesso poco storico
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Luca De Biase
La politica, diceva quello, è l’arte del possibile. La proposta di baffino individua un problema che può essere risolto con semplicità. E prova a risolverlo. E visto che viviamo in un mondo complesso, magari la rimozione di quel problema porterà a risolvere tanti altri problemi. In cambio dovrete tenervi Berlusca altri anni e anni ? Parigi val bene una messa. Se invece il tutto non è “tutto” ma “vogliamo liberarci di Berlusconi senza creare qualcosa di alternativo perchè tanto noi abbiamo la superiorità morale e antropologica che ci legittima a governare comunque anche con cinque partiti comunisti, tre centristi, un PD che ha tante correnti quanti membri del direttivo e nemmeno un’idea sparata su cosa fare se non aumentare le tasse e integrare gli islamici” (leggere l’editoriale di Sartori sul Corsera di domenica), beh, allora fuck yourselves and enjoy the thrill.
Sartori ha ragione come la aveva sulla storia dei nanerottoli. Rimane sempre in ballo un discorso, che elude intenzionalmente, integrazione bocciata, cosa allora? Ho la ricetta che prendo dal Sole di sabato, l’autorevole economista Giulio Sapelli, nella sua “visione scenario” a supporto del documento che presenterà Confindustria fra qualche mese, testuali parole: “Come? Rilanciando ad esempio il sistema manifatturiero, incentivando la formazione tecnica professionale e rivalutando il lavoro agricolo e operaio. Si è dato troppo spazio a cose effimere come la comunicazione e l’economia della conoscenza, è ora di investire nei settori che possono davvero rilanciare il paese”. Inizio seriamente a pensare che la crisi è vera e non un fotogramma esteso.
Emanuele, sfondi una porta aperta.. negli Stati Uniti l’avevano capito sin dal 2000, ma finchè per la stampa italiana l’innovazione sono i social network…. Buon Natale !!!!
Uno stupendo Natale a te Marco! Mannaggia non hai colto l’ironia eh. Sono dell’idea poco innovativa che gli extracomunitari bisogna farli lavorare a casa loro, dove costano molto meno. Incassarne i profitti, e addirittura farsi finanziare capitali per investire qui e consumare a debito, magari senza abbuffarsi e senza sentirsi piccoli Rockefeller con due spicci. Sì, è il modello americano che manda in crisi, ma gli altri. E per di più come si è capito, è infallibile perché fallirebbe ogni creditore.
Brevettiamo qui, lavorano là, vendiamo in tutto il mondo con il credito che ci danno per farli lavorare. Un’altro stupendo Natale a Luca e a tutte le persone che hanno fatto di questo posto un luogo senza i 15 minuti famosi.