Frank Schirrmacher è uno degli intellettuali mediaticamente più influenti in Germania. Di questi tempi è ossessionato da una domanda: è chiaro che la tecnologia sta cambiando la capacità umana di pensare, di ricordare, di esprimersi; è chiaro che le persone sono sempre più dipendenti dalle tecnologie; c’è qualcosa di fondamentale che sta succedendo; ma la cultura umana sta evolvendo in modo sufficientemente veloce per adattarsi a tutto questo? (come dire: di fronte all’esplosione delle idee ci sono abbastanza cervelli per comprenderle?). La discussione che segue è su Edge.
Readings #2
Il crollo della fertilità è un fenomeno che si va diffondendo all’insieme dell’umanità. Chiaramente nelle società in transizione si tende a scendere dai sette otto figli per donna a due. E nelle società sviluppate si scende sotto il due. Questo non impedirà alla popolazione di continuare a crescere ancora un po’: ma la velocità del fenomeno fa pensare che attorno al 2050, quando si presume che arrivi il picco demografico, non si arriverà più a nove miliardi di persone, ma ci si fermerà a otto miliardi e mezzo. E’ comunque una popolazione enorme. Il rallentamento demografico è un fenomeno culturale fondamentale, ma non salverà il pianeta. Ci vuole ben altro, dice l’Economist.
Lo studio dell’Unctad sullo sviluppo delle tecnologie digitali, 2009. A partire dal superamento dei quattro miliardi di abbonamenti a un servizio di telefonia mobile. UnPulse.
Esiste un capitale del popolo, secondo Carlo Alberto Carnevale Maffè. I comportamenti delle persone sono di enorme valore ma nessun prezzo. LoSpazioDellaPolitica.
Sergio Maistrello commenta quanto Reporters Sans Frontières dice della libertà di stampa in Italia. Osserva che più che la difficoltà di accesso alla professione dovuta all’Ordine dei giornalisti c’è una difficoltà di accesso alla professione dovuta agli editori che non assumono. Altra questione è quella della qualità del giornalismo… Filtr in Alpha Preview.
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