Venice Sessions. Guido Guerzoni i musei percepiti come soluzione a mille problemi e soprattutto se sono pensati per l’arte contemporanea. Ma il racconto fornito dai musei dell’arte contemporanea non è convincente. Sembra troppo simile al racconto proposto dagli altri media. I contenuti sono simili. Puntano al sensazionale. E alla fine dei conti mostrano il futuro con preoccupazione. Mostrano un futuro oscuro.
Arte e tecnologia: Guido Guerzoni
Ma c’è una nuova generazione di luoghi dell’arte che offrono una visione alternativa del futuro. Forse ottimistica. Che viene da altre sorgenti culturali. Musei focalizzati su media, computing, videogiochi… Questo ha cambiato il dibattito sui musei.
I musei non sono più i luoghi delle muse. Non sono più solo la conservazione. E non guardano più tutto a partire dal passato. E ora i musei possono essere basati non su oggetti fisici, ma anche su idee, oggetti non fisici: sono più interpretativi, non sono più esibizioni ma exibition shows… La parola chiave è ormai storytelling. Il tema è l’exibition design. Le collectioni sono multichannel. Il contenuto può essere customizzato. Il tempo che il pubblico dedica a guardare i contenuti dell’esibizione è 50 minuto. Il pubblico guarda le opere ma anche e soprattutto le altre persone. Il museo è ancora di più un luogo delle relazioni tra le persone.
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