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Shift happens. A work of disruption

Robert Reich, former Secretary of Labor in the Clinton administration, writes about disappearing jobs in the future (read his blog post). His thoughts develop the debate started by authors Erik Brynjolfsson and Andrew McAfee (The Second Machine Age). And described in Humans need not apply. We need to give more than a minute to this matter. Because opportunities will be found only if we change mindset.

Robert Reich, già ministro del Lavoro per Bill Clinton, scrive della prossima possibile scomparsa di molti posti di lavoro (ecco il suo post). Reich sviluppa un dibattito rilanciato da Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee (The Second Machine Age). In linea con la descrizione proposta nel documentario Humans need not apply. Abbiamo bisogno di dedicare molta attenzione a questo tema. Se mai riusciremo a vedere questo fenomeno come un’opportunità sarà solo dopo aver acquisito un nuovo modo di pensare.

Perché adesso l’idea è che si lavora dunque si guadagna dunque si spende. Se non si lavora non si spende. Ma se ogni produzione, di oggetti e di servizi, dovesse passare a organizzazioni ad altissima concentrazione di capitale e bassissimo ricorso al lavoro, ci troveremmo nella condizione di aver molto da vendere e nessuno nelle condizioni di comprare.

Il fatto è che investendo capitale in robot e intelligenza artificiale e tecnologie di vario genere capaci di stampare prodotti, trasportare cose e persone in autonomia e di eseguire compiti professionalmente sofisticati (medicina, avvocatura, giornalismo sono già coinvolti nel processo) si sostituisce lavoro. Il valore aggiunto si sposta verso il capitale. E la concentrazione della ricchezza aumenta. Tutto questo si inserisce in un contesto nel quale già ora molte lavorazioni sono eseguite su piattaforme standard e grazie al lavoro degli utenti, con un grande risparmio di lavoro: Reich sottolinea come i 145mila lavoratori della Kodak si siano di fatto trovati a competere con i 13 lavoratori di Instagram. E abbiano perso. Reich sostiene che tutta questa concentrazione della ricchezza richiede un ripensamento della politica di redistribuzione del reddito. Non è chiaro se questa sia una strada praticabile. Ma è chiaro che a questo tema va dedicata la massima attenzione. L’allarme non serve a nulla: la progettazione però deve tener conto della realtà in movimento rapido che contraddistingue l’attuale accelerazione della dinamica evolutiva della tecnologia e della finanza.

ps. Se non l’avete visto questo concerto è fatto con un ologramma e musica creata da un computer.. In Giappone cinque anni fa…

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=LDMmcsH0fo8&w=620&h=349]

Un paio d’anni dopo era già così.

E nel 2013 a quanto pare era così.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=EBtqxI9T4Co&w=620&h=349]

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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