Vivek Wadhwa scrive sul Washington Post un pezzo chiamato: “7 admirable start-ups that are driving social change“. Da tempo Vivek lamenta la quantità di denaro che viene investita in startup futili. Ma secondo lui le cose stanno cambiando, almeno a giudicare dal fatto che GoogleVentures e YCombinator hanno deciso di concentrare gli investimenti in aziende che si occupano di sanità e scienze della vita.
Ecco le sette startup che Vivek considera importanti:
1. Mountain Hazelnuts Group: tecnologia e logistica per rilanciare l’agricoltura (applicata in Nepal), combattere il dissesto idrogeologico, insegnare le tecniche di coltivazione e valorizzazione del prodotto.
2. CriticaLink: piattaforma mobile per mettere in contatto chi ha un incidente in un’area in cui scarseggiano i soccorsi con i volontari che possono aiutare.
3. Scanadu: sistema di analisi dei valori per il corpo degli esseri umani facile da usare, in attesa di approvazione da FDA.
4. Range Networks: open-source software per creare reti per la telefonia cellulare a basso costo per territori esclusi dalla connessione. Opera attualmente in villaggi remoti in Papua, Indonesia, Zambia, Mexico.
5. Totus Power: batterie a basso costo per scuole in zone dove non c’è abbastanza energia per ricaricare i device usati per studiare in classe.
6. Bayes Impact: organizza una rete di data scientist per applicare le soluzioni “big data” a problemi sociali.
7. Revivn: per il riuso di materiali elettronici in contesti svantaggiati.
Molto interessanti, in particolare la seconda.
Dubito, però, che queste startup social possano raccogliere una quantità di dati utili a fare massa per attrarre molti finanziamenti.
[…] Sette startup per il cambiamento sociale, da Vivek Wadhwa ::: Luca De Biase […]