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Alla fine, i blog si stanno riproponendo come una soluzione importante. Possono esserlo di più

Per un certo periodo i blog sono stati tutto quello che avevamo come social network. Poi sono arrivati, appunto, i social network e l’attenzione sui blog è stata coperta dalle nuove piattaforme. Il discorso sulla condivisione e sull’interesse per quanto veniva scritto dai blogger è stato coperto dal discorso sull’importanza delle piattaforme social e del loro modo di funzionare. La comprensione del flusso dei messaggi nel suo complesso è diventata più importante, nel dibattito, dei singoli messaggi. E intanto i blog hanno subito la tentazione di assumere comportamenti da “giornali” riducendo, mi pare, il numero dei link che si concedevano a vicenda: probabilmente perché lo scambio di segnali avveniva sui social network, anche perché la standardizzazione dei link, compresi i like e i retweet, li ha resi contemporaneamente più facili e più banali. Ma il valore dei link tra blog va rivalutato.

I blog, nel flusso dei social network, si sono riposizionati. Hanno assunto un ruolo più vicino alla riflessione e all’approfondimento. E mantengono altre qualità. Per esempio funzionano di solito su piattaforme che non sono troppo ingombranti dal punto di vista dell’influenza sui comportamenti e possono svilupparsi contando spesso su piattaforme aperte. Il loro recupero di importanza potrebbe avvenire proprio in connessione con due problemi che si pongono: il primo è il bisogno di qualità, il secondo è il bisogno di apertura delle piattaforme. Ma occorre riprendere consapevolezza di un punto chiave: i blog sono rilevanti se si citano, se si comportano come un sistema che collabora, se si dichiarano reciprocamente rilevanti. La pratica di citare deriva ovviamente dalla pratica scientifica, sottolinea l’importanza del metodo che nell’attribuzione delle fonti trova un valore chiave, diventa un modo per accumulare il sapere in modo documentato, può sostenere l’ulteriore innovazione. I blog commerciali, i blog-giornali, i blog di cazzeggio sono certamente benvenuti. Ma i blog personali possono reggere soprattutto se si tengono insieme.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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