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Cambiare pagina. Informazione multiprospettiva

Herbert Gans parlava una trentina d’anni fa dello sviluppo di una forma di informazione dotata di un sistema di selezione fondato su una “multiprospettiva”. Ma ora che la molteplicità delle prospettive si è diffusa in maniera sconfinata, Gans si interroga sul ruolo di chi fa informazione. E pensa che si stia evolvendo. Il che suggerisce alcune riflessioni.

Da un lato, il ruolo di chi fa informazione diventa una critica del sistema delle pubbliche relazioni e delle varie forme di pressione che servono a far emergere certi punti di vista su altri: in questo senso mantiene il suo compito di salvaguardia dei punti di vista meno rappresentati. Dall’altro lato, costruisce la ricerca di una cultura in grado di cogliere ciò che è importante per la democrazia e il bene comune. Il che non è facile. Ma evidentemente passa per una sorta di ruolo educativo: il pubblico cerca punti di riferimento interpretativi che consentano di non essere succube dell’infinità di punti di vista interessati solo a interessi particolari e contrastanti con il senso dell’interesse comune.

Evidentemente è una questione di bilanciamento. L’equilibrio non è e non può essere cerchiobottismo (perché il cerchiobottismo si lascia guidare dalle posizioni artatamente contrastanti del sistema della “comunicazione” interessata): l’equilibrio è ricerca empirica, teoria dell’interesse comune ed esclusione dei punti di vista più dichiaratamente strumentali.

Il paper di Gans – che indirettamente suggerisce queste considerazioni – è su Journalism. Un resoconto su Nieman.

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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