E’ malato? E’ perseguitato? E’ troppo buono? Joris Lammers alla Tilburg University, Olanda, e Adam Galinsky alla Northwestern University, Illinois, hanno condotto un vasto studio sulla psicologia del potere, riporta l’Economist. La domanda che si sono posti: vista l’enorme casistica di politici corrotti, della quale l’Italia è un fantastico campionario, è il potere che corrompe oppure il potere attrae i corrotti? Lo studio è pubblicato in Psychological Science. Il concetto è fondamentalmente questo. Ci sono potenti di tipo diverso, naturalmente. Molti...
perplessità
Il frazionato mercato unico europeo digitale
Il mercato unico europeo è certamente un risultato innovativo rispetto alla situazione che c’era 50 anni fa. Ma il commercio elettronico e la moneta unica consentono di dimostrare che a livello digitale è tutt’altro che unico: è frammentato da mille leggine e barriere. A partire dalla ridicola gestione del copyright. Ne discute l’Economist che esce domani. Che conclude: “This will need more active policing of existing rules, for example on discrimination and unfair trading practices. The commission should help countries align the way they apply directives, and a way of...
Corruzione all’italiana
Nel mondo ci sono 111 paesi più corrotti dell’Italia. E 66 paesi meno corrotti. Questo è il risultato della ricerca di Transparency International per 2010. La ricerca misura la percezione di corruzione nei vari paesi. Tra i paesi che sembrano meno corrotti dell’Italia ci sono Rwanda, Croazia, Tunisia, Turchia, Polonia, Spagna e, appunto, 66 altri paesi. Sarebbe molto interessante conoscere anche la percezione delle forme di “corruzione” privata: intendiamoci, tecnicamente la corruzione è solo dei funzionari pubblici. Ma come la chiamiamo la pratica di passare mazzette...
Oh no: Firesheep
Firesheep consente di entrare negli account Facebook, Twitter, ecc, quando gli utenti si connettono su un wifi libero… (TechCrunch)
Il controllo del cyberspazio
La Us Air Force pubblica un paper articolato anche se piuttosto semplice sulle sue convinzioni e indicazioni in merito alla guerra nel cyberspazio. Si parla di controllo delle porzioni di cyberspazio relative alle operazioni militari in corso. Si parla di anonimato come di una feature intrinsecamente contenuta nel modo in cui è disegnata internet. E non si capisce poi più di tanto di quello che faranno in caso di cyberguerra. Ma come per ogni guerra, non è piacevole. (via JC De Martin, Nexa)
ps. JC segnala anche questo Seymour Hersh…
Confalonieri
Fedele Confalonieri però è simpatico. Oggi a un convegno sul futuro dell’editoria nell’epoca di internet e del digitale, all’Assolombarda, ha ricordato il suo incontro con Grauso. “Era il più avanti di tutti. Mi ricordo che gli ho chiesto: ma dove sono i danèe?”
Temo che la risposta non sia ancora arrivata.
Chi capisce il wifi
In Spagna, a Madrid, hanno messo il wifi libero sugli autobus. A Madrid, città che ha subito un terribile attentato. In Italia, dicono, il wifi non si può lasciare libero nei luoghi pubblici, per ragioni di sicurezza. Chi capisce meglio di che parliamo, quando parliamo di wifi?
Attentato alla televisione
La vicenda della sospensione del programma di Santoro è pessima. E molti osservatori autorevoli hanno già commentato. Qui interessa un passaggio della risposta di Santoro: «Considero tutto questo un vero e proprio attentato alla televisione di
fronte al quale ognuno deve assumersi le proprie responsabilità». Attentato alla televisione?
Certo, vuol dire attentato al pubblico, ai professionisti, alla Rai, persino agli inserzionisti… Ma dire «attentato alla televisione» ha un sapore strano. Santoro, è chiaro, ci crede alla televisione. Lui ci crede.
Stuxnet, allarme sbiadito
Se n’è parlato come della prima cyberarma che uno stato occidentale ha usato per attaccare un obiettivo strategico nemico, un centro nucleare iraniano. Ma non ci sono evidenze che Stuxnet fosse effettivamente quello che gli affascinanti articoli che gli sono stati dedicati fosse davvero qualcosa del genere. Ne parla Bruce Schneider.
Nella corsa al ribasso delle valute…
Nella corsa al ribasso delle valute, l’unica che non ci riesce è l’euro. Almeno si abbassasse sensibilmente il prezzo della benzina!



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