Anche Jp Morgan parte con un fondo per investire nell’internet 2.0. Goldman è da tempo in fibrillazione su questo settore.Le quotazioni sono molto alte, anche se in generale “virtuali” (Facebook, Twitter, Zynga, Pandora, Linkedin). Demand Media è già arrivata all’ipo. BubbleWatch, al San Francisco Chronicle, è già da tempo in allarme. Businessinsider scherza, per scherzo. Segni di bolla sono nell’aria. Una bolla internet è una bolla finanziaria (internet è la scusa non la sostanza). Si forma su un’ideologia che abbaglia, impedisce l’osservazione della...
perplessità
Il castello di Rame
Franca Rame alla manifestazione per la dignità delle donne in piazza Castello a Milano: “Mi vergogno di chi non si vergogna”.
L’amorale della confusione
Se un antiabortista cita Kant per sostenere il diritto del potere all’amoralità, fa confusione.
Commenti spam con ironia
Si moltiplica lo spam nei commenti di questo blog, nonostante il captcha. Se qualcuno ha suggerimenti li proponga…
Ma uno dei commenti non desiderati andava letto, prima che lo cancellassi:“Lovely blog. A little too spammy, though”… Lo spam dell’ironia.
Segregazione culturale / 2
Il digital divide è un fatto tecnico, economico ed educativo. La segregazione culturale è un fenomeno più profondo. La parte della popolazione italiana che se anche sa leggere non comprende quello che legge, come spiega Tullio De Mauro, è troppo grande: oltre il 30% per i test meno esigenti, attorno al 70% per i più esigenti. Questa segregazione ha diverse cause e gravissime conseguenze. Internet, dice De Mauro, sta aiutando una frangia di confine della popolazione a rientrare nell’ambito degli alfabetizzati. Ma l’analfabetismo funzionale, dice ancora De Mauro, è la causa del...
Reality distortion field
Philip Elmer-DeWitt è convinto che tutto quello che passa intorno ad Apple entri in un campo di distorsione della realtà.. Oggi descrive come gli analisti delle banche abbiano previsto i risultati finanziari peggio dei freelance con un blog…
GQ scrive del novello Mussolini
Devin Friedman scrive su GQ – che non è un giornale pudico – delle vicende del premier italiano. E soprattutto del senso di quelle vicende per le donne e per l’Italia. Una lunga lettura. Che fa venire tanta voglia di vedere come va a finire. E soprattutto che finisca.
(Vabbè, per chi non ha tempo di leggerlo tutto, finisce così: “And the people of Italy will then have to decide if they’ve been made love to or merely fucked.”)
Giallo Facebook Goldman (continua)
Dopo tutte le discussioni sulla quantomeno bizzarra gestione dell’investimento di Goldman Sachs in Facebook, una implicita confessione da parte della banca americana: Solo i clienti non americani potranno comprare nel mercato grigio attraverso Goldman perché “c’è stata troppa copertura mediatica” della vicenda… (via Wsj): “Goldman Sachs concluded the level of media attention might not be consistent with the proper completion of a U.S. private placement under U.S. law. [We] regret the consequences of this decision, but we believe this is the most prudent...
Le parole sono ingombranti
La Microsoft chiede all’ufficio competente di non concedere alla Apple il richiesto trademark sulla locuzione App Store perché è un nome generico. La Microsoft ha il trademark sulla parola Word.
Facebook: un po’ come un giallo finanziario
La controversa operazione di acquisto di azioni Facebook da parte di Goldman Sachs (della quale si è parlato qui ieri) continua a generare notizie e perplessità. Nel fuoco di fila di comunicati, leaks, affermazioni, è difficile distinguere tra le comunicazioni strumentali e le notizie. Ma le novità emerse rispetto a quanto si sapeva sono tali da meritare un aggiornamento. Il problema è: la supervalutazione di Facebook è una bolla che farà danno solo ai clienti di Goldman o diventerà una quotazione? E poi: è giusto che queste operazioni avvengano in un mercato grigio senza informazioni...
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