Scrivendo un articolo per il Sole di domani. Proprio sul dibattito partito dal pezzo di Gianni Riotta (direttore del giornale per cui lavoro) sul ruolo di internet nell’evoluzione del sapere, citato nel post qui sotto…
Non so come lo comincerò, ma so come lo finirò:
Non chiedetevi che cosa può fare il web per voi. Chiedetevi che cosa voi potete fare per il web e avrete la risposta anche alla prima domanda.
media
Tv mobili iperlocali
Al Ces, le tecnologie fanno venire in mente le applicazioni. Come queste soluzioni per fare tv, basate su telefonini, che fanno pensare a una quantità di televisioni iperlocali…
Incertezza sconosciuta ai greci
Borges osservava che l’incertezza era una condizione sconosciuta ai greci. Dal punto di vista filosofico, naturalmente. Tra l’errore e la verità non c’era nulla. Niente calcolo delle probabilità. Ne parlava Simona Morini, Università IUAV di Venezia, all’interessante convegno sul governo dell’incertezza organizzato dal CsiPiemonte e ora disponibile anche in video online.
Readings #13 – La privacy interessa, invece…
Kate Raynes-Goldie ha studiato per un anno il comportamento di un gruppo di giovani di Toronto in merito al loro approccio alla privacy. Scoprendo che sono molto più interessati al tema di quanto non si sia soliti pensare. In materia ci sono state molte recenti discussioni, motivate dalle decisioni di Facebook: 2009.12.12: Tesi su tecnologie della privacy 2009.12.11: Il senso della privacy e il valore dell’informazione 2009.12.10: EFF: perplessi sulla nuova privacy in Facebook 2009.12.02: Facebook privacy update 2009.11.18: Privazione della privacy Tra poco più di un mese scadono i...
Facebook contro Suicide Machine
Se sei su Facebook non puoi divorziare dai tuoi amici usando il software di Suicide Machine. Si tratta di un servizio che toglie di mezzo tutte le connessioni con amici di un profilo e poi blocca quel profilo in modo che nessuno lo possa più toccare. Un modo per chiudere definitivamente con Faccialibro. Ma Facebook ha deciso di impedire l’uso di Suicide Machine. Los Angeles Times.
Happy Public Domain Day
Happy 01.01.10! Communia ricorda che oggi è il Public Domain Day. Un giorno per celebrare la ricchezza culturale del pubblico dominio. Per guardare il mondo da una prospettiva resa più ampia dai giganti sulle cui spalle possiamo salire… C’è anche una lista di autori le cui opere entrano o stanno entrando nel pubblico dominio. (È anche segnalato il fatto che le legislazioni nazionali sul pubblico dominio sono diverse. In qualche caso, per utilizzare le opere degli autori in questione occorre farsi consigliare da un esperto. Questo è un problema che va affrontato e...
Readings #13 – CULTURA PUBBLICA – Anderson, Dehaene…
Il paradosso di Free, di Chris Anderson, è che il libro si può scaricare gratuitamente, ma solo negli Stati Uniti, per motivi legati ad accordi sulla proprietà intellettuale internazionale tra gli editori. (“Sorry, this content is geographically restricted”). Intanto, vagando in rete, si trovano i contributi gratuiti alla ricerca pubblica che gli scienziati e gli intellettuali mettono a disposizione attraverso istituzioni orientate alla conoscenza distribuita. Si incontra per esempio il testo sulle specificità del cervello umano di Stanislas Dehaene, Jean-René Duhamel, Marc...
Civiltà nella rete
La rete rischia se lascia che l’inciviltà di alcuni degradi la qualità dell’esperienza di tutti, dicono Jimmy Wales e Andrea Weckerle, sul Wall Street Journal. Non senza ragioni, chiaramente. La soluzione, però, è la consapevole vigilanza degli internettiani. Può essere per un verso una questione normativa, ma non servono nuove leggi, casomai occorre il rispetto delle leggi attuali. Il tema più affascinante, però, è capire come potranno emergere servizi e luoghi di conversazione che valorizzino chi rispetta gli altri e sceglie di discutere in modo civile. Un progetto come...
Babele e la matematica
Pensando che internet è globale – un patrimonio comune dell’umanità – si resta vagamente perplessi leggendo della moltiplicazione delle lingue e degli alfabeti con i quali si possono scrivere gli indirizzi. via New Scientist. Ma è un errore. Perché il linguaggio universale resta lo stesso: quello dei numeri.
Readings #11 – IL PUBBLICO NON E’ UNA COMMODITY
Un articolo di CarrieLynn Reinhard, Roskilde Universitet, sulla fine dell’audience come commodity e l’avvento dell’audience attiva. (pdf) Abstract: “Traditional discourses of the relationship between media producers and consumers have been challenged as of late in post-industrialized countries. The blurring of established consumer/producer identities due to changes in the mediascape, forecasted for decades, has changed how both academics and media professionals characterize the role of people in media engagings. The initial conceptualization of...
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