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Twitter different

Peretti ha scritto un post su Twitter che è stato retwittato più di 400 volte: “Twitter is a simple service used by smart people. Facebook is a smart service used by simple people.“ Non ricorda la battaglia ideale tra i tifosi di Apple e Microsoft? —————————————————————————————- (Su FriendFeed, intanto, alcune reazioni… Luca Conti, Paola Bonomo, Sara Maternini and 5 other people liked this Battuta...

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Twitter cresce e Facebook è cresciuto

Oltre un miliardo di tweet al mese, in questo 2010. Con una forte concentrazione al lunedì e venerdì. E con una coda lunghissima di utenti in base al numero di follower. Twitter cresce veloce, anche se il tasso di crescita sembra rallentare. Brian Solis Le ricerche sui tweet sono sempre più efficienti. Per luogo, argomento, bio, ecc. Una serie di suggerimenti da Openforum. Facebook intanto è cresciuto tanto che non solo ha la capacità di indirizzare il traffico molto più di Google per esempio nelle news (anche se Mante non nasconde le sue perplessità sulla qualità delle news), ma è anche...

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Dubbi Romani

L’Aiip è furente con il Decreto Romani. Dice che la nuova norma è un “grande fratello di stato”. Come se non bastasse quello della Endemol, l’Aiip vede nel decreto una serie di mancanze gravi che aprono la strada alla trasformazione dei provider in sceriffi tagliando fuori i magistrati. Stefano Quintarelli è più tranquillo, nonstante che lui quelli dell’Aiip li conosca bene. E parla di un “bug” nel decreto che unito all’assenza di un richiamo alla direttiva ecommerce (quella che dice che le piattaforme non sono responsabili di quello che fanno...

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Più traffico ai giornali da Facebook che Google News

Google è grande. Ma Google News lo è meno. E sicuramente meno di Facebook. Su Facebook la gente si segnala di tutto, comprese le notizie. E secondo Hitwise il traffico che effettivamente arriva ai siti di notizie da Facebook ha superato quello che arriva da Google News. Con buona pace di tutte le lamentazioni degli editori che si ispirano a Murdoch. Ora Hitwise aggiunge che da Facebook arriva più traffico a siti che nascono dal mondo del broadcast, mentre da Google News arriva più traffico ai siti che nascono da giornali cartacei. Questo peraltro vale soprattutto per i grandi siti di news. La...

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Romani: vagamente ambiguo

Il decreto Romani è passato al Consiglio dei ministri. Non contiene molte delle norme iper restrittive che sembra caratterizzassero le prime bozze. Non riguarda i blog e le attività degli utenti che generano contenuti. Non richiede controlli preventivi sui contenuti da parte delle piattaforme. Casomai è ambiguo sulla questione dei siti che professionalmente pubblicano video. La commissione europea comunque è chiara. Dunque le ambiguità, si spera, saranno superate dalla normativa più generale europea. Ma le ambiguità hanno comunque l’effetto di tenere sotto pressione la rete e...

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Nuovo buco nella privacy su Facebook

Zachary Seward ha ricevuto nella sua posta elettronica 128 messaggi privati scambiati su Facebook tra persone che non conosce. (Wsj).
E’ sempre più chiaro che le piattaforme internettare che invocano la libertà di espressione, dovrebbero impegnarsi a garantire meglio la privacy…

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Cala il p2p

Quinta segnala che effettivamente i dati Nielsen sembrano indicare un calo del p2p…

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Apple potrebbe censurare i giornali sull’iPad

Brian X. Chen ha un argomento che fa riflettere. Quando Apple ha tolto le apps che hanno un contenuto sexy, molti blogger hanno notato che se ne andavano anche programmi contenenti foto non particolarmente problematiche, come quelle delle ragazze in bikini di un servizio di ecommerce di constumi da bagno. Per Chen questo significa che molti giornali che si preparano a pubblicare una versione per iPad dovrebbero stare attenti. Non solo quelli di moda. Ma anche molti altri periodici che pubblicano foto e pubblicità con qualche scollatura profonda… Ma se dovessero fare questo, alla Apple...

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Google Video: equilibrio tra privacy e informazione

Come sottolineava Gboccia la questione sollevata dalla sentenza sull’orribile filmato pubblicato su Google Video è quella dell’equilibrio tra privacy e libertà di espressione. (Se ne parlava ieri in tre post a caldo). In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza possiamo dire che secondo il giudice di primo grado: 1. Non c’è diffamazione, dunque la piattaforma non è “editore” 2. C’è violazione della legge sulla privacy perché la piattaforma avrebbe dovuto scrivere in modo esplicito che prima di caricare un video gli utenti devono assicurarsi di...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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