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Romani: vagamente ambiguo

Il decreto Romani è passato al Consiglio dei ministri. Non contiene molte delle norme iper restrittive che sembra caratterizzassero le prime bozze. Non riguarda i blog e le attività degli utenti che generano contenuti. Non richiede controlli preventivi sui contenuti da parte delle piattaforme. Casomai è ambiguo sulla questione dei siti che professionalmente pubblicano video. La commissione europea comunque è chiara. Dunque le ambiguità, si spera, saranno superate dalla normativa più generale europea. Ma le ambiguità hanno comunque l’effetto di tenere sotto pressione la rete e...

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Nuovo buco nella privacy su Facebook

Zachary Seward ha ricevuto nella sua posta elettronica 128 messaggi privati scambiati su Facebook tra persone che non conosce. (Wsj).
E’ sempre più chiaro che le piattaforme internettare che invocano la libertà di espressione, dovrebbero impegnarsi a garantire meglio la privacy…

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Cala il p2p

Quinta segnala che effettivamente i dati Nielsen sembrano indicare un calo del p2p…

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Apple potrebbe censurare i giornali sull’iPad

Brian X. Chen ha un argomento che fa riflettere. Quando Apple ha tolto le apps che hanno un contenuto sexy, molti blogger hanno notato che se ne andavano anche programmi contenenti foto non particolarmente problematiche, come quelle delle ragazze in bikini di un servizio di ecommerce di constumi da bagno. Per Chen questo significa che molti giornali che si preparano a pubblicare una versione per iPad dovrebbero stare attenti. Non solo quelli di moda. Ma anche molti altri periodici che pubblicano foto e pubblicità con qualche scollatura profonda… Ma se dovessero fare questo, alla Apple...

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Google Video: equilibrio tra privacy e informazione

Come sottolineava Gboccia la questione sollevata dalla sentenza sull’orribile filmato pubblicato su Google Video è quella dell’equilibrio tra privacy e libertà di espressione. (Se ne parlava ieri in tre post a caldo). In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza possiamo dire che secondo il giudice di primo grado: 1. Non c’è diffamazione, dunque la piattaforma non è “editore” 2. C’è violazione della legge sulla privacy perché la piattaforma avrebbe dovuto scrivere in modo esplicito che prima di caricare un video gli utenti devono assicurarsi di...

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La brutta giornata di Google / update

Si poteva essere fiduciosi se la questione fosse stata soltanto una mancata chiarezza da parte di Google nei termini di servzio. (Vedi post precedente). E probabilmente la questione si risolverà proprio in riferimento a questo. Ma resterà aperta un’altra questione. Rilevante: perché è probabile che il diritto alla libertà di informazione e il diritto alla privacy saranno sempre più in conflitto. E tutti coloro che vorranno ridurre la prima potranno appellarsi alla seconda. Allora sarà importante capire bene la seconda. E in questo caso a quanto risulta c’è un aspetto molto...

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La brutta giornata di Google

La sentenza italiana su Google dice dunque fondamentalmente che i giudici non considerano la piattaforma come un editore (non è condannata per diffamazione) ma la considerano responsabile se ci sono violazioni della legge sulla privacy, in particolare per la diffusione di dati sensibili relativi alla salute di una persona. E’ possibile che questo problema sia risolto semplicemente aggiungendo un bottone alla piattaforma che, nel momento in cui un utente si iscrive per pubblicare qualcosa, chieda di dichiarare che il contenuto uploadato non infrange la legge sulla privacy? Vedremo...

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Google Video: la legge italiana complica il mondo

E quindi le piattaforme che consentono agli utenti di pubblicare quello che vogliono online diventano responsabili delle eventuali violazioni commesse dagli utenti stessi? Un giudice italiano ha deciso che sì. E questo genera conseguenze giuridiche globali. Il giudice Oscar Magi – quello di Abu Omar – ha condannato alcuni responsabili di Google Italia per violazione della legge sulla privacy, in riferimento al video sul bambino affetto dalla sindrome di Down pubblicato su Google Video, mentre li ha assolti dalle accuse di diffamazione. In pratica, sembra di capire, Google avrebbe...

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L’ultima delle Faq a BlogNation

Le risposte alle Faq di BlogNation sono da leggere. Divertenti. E piene di buon senso. Persino “troppo” aperte, visto che l’ultimo scambio è questo: “Non mi avete ancora convinto del tutto. Siete sicuri di essere completamente imparziali?Accettiamo la sfida. Clicca qui: è una ricerca su Telecom Italia fatta su BlogNation. Verifica tu stesso se abbiamo nascosto post critici.” Nel momento in cui questo post va in pubblicazione, cliccando su “clicca qui” si arriva a una pagina nella quale ci sono zero post. Come dire: si sono presi il...

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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