Retwittare ha molti significati. Può voler dire “mi interessa”, “mi incuriosisce, “mi piace”, dunque dovrebbe interessare, incuriosire e piacere anche agli altri. Nessuno è impegnato esplicitamente a dichiarare perché retwitta. Ma forse è tempo di una riflessione. In effetti succede spesso che si retwittano rumors, voci incontrollate e non controllate. Ne parla GigaOm. È chiaro che ciascuno fa ciò che preferisce coi tweet, ma vedere le cose solo dal punto di vista individuale non è più sufficiente, perché esiste anche la dimensione collettiva e questa ha delle...
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Gamify
Il Giornalaio segnala Gamify una piattaforma per la gamification. Di che si tratta? Come dice Jane McGonigal la realtà è troppo meno divertente del gioco. E parla di un “esodo” di milioni di persone dalla realtà per vivere intensamente nel gioco. Si può fare di più. Perché questo di per se non è un fenomeno divertente. E anzi può apparire desolante. L’idea della gamification parte dalla constatazione che le logiche del gioco – dal feedback immediato al divertimento di confrontarsi con i risultati degli altri all’interno di storie chiare e ben raccontate –...
Mercato dei tablet – Il problema del dominio di Apple
Uno studio di Informa Telecoms & Media prevede che il mercato dei tablet crescerà dai 20 milioni di pezzi venduti nel 2010 ai 230 milioni che saranno venduti nel 2015. A quell’epoca la quota di mercato della Apple, attualmente dominante, sarà scesa al 38% (87,4 milioni di pezzi). Solo nel 2016 i tablet con Android venduti saranno più di quelli con sistema operativo Apple. (via Mashable) Tutto questo è piuttosto ipotetico. Dipende dallo scenario teorico di riferimento. Se i tablet assomigliano ai telefoni, andrà forse come dice Informa. Se i tablet assomigliano agli iPod non andrà...
Riformando i social network
Si avvicina probabilmente il momento in cui i social network basati su piattaforme proprietarie saranno tanto importanti da generare un grande bisogno di social network basati su piattaforme comuni.
Geert Lovink ci sta evidentemente pensando. Il suo nuovo libro uscirà l’anno prossimo. Ma alcuni video danno già un’idea.
Da Google+ al blog
Google+ è diventato in poco tempo il quinto sito dal quale arrivano persone a questo blog. Il maggior numero arrivano ancora direttamente all’indirizzo. In seconda posizione ovviamente Google come motore. Al terzo posto coloro che leggono un post ricevuto in rss sul loro reader e vogliono andare al blog. Poi ci sono nell’ordine: Facebook, Twitter e Google+. Friendfeed è sceso al settimo posto. Di certo, Google+ è anche un ottimo sistema per discutere. Ecco i commenti al post di ieri sull’indifferenza all’estero per le vicende italiane. Rocco Pellegrini – molto...
Boom html5
L’html5 sta arrivando. Ed è importante per ogni struttura che progetta e realizza contenuti per la rete. GigaOm segnala che gli strumenti di accesso dotati di html5 erano 109 milioni nel 2010 ma saranno 2,1 miliardi nel 2016. È una tecnologia standard e fondamentale per tenere insieme la rete, imho. Un manuale era segnalato qui.
Katzenberg su tv e cinema e… social networks
Jeffrey Katzenberg è un grandissimo protagonista dell’industria cinematografica. E’ il ceo di Dreamworks. E ha rilasciato un’intervista a Cnn-Money nella quale discute il futuro del cinema e soprattutto del suo pubblico. Il testo è tutto da leggere. Tra le cose da notare, il discorso di Katzenberg sullo stato di ottima salute delle produzioni per la tv, (lo show preferito? Breaking Bad), e sulle difficoltà del cinema tradizionale. Colpa dei social network e del digitale? No. Anzi: i social network costringono Hollywood a fare prodotti migliori. “A movie experience is a...
Fox fa male all’America
L’attacco generalizzato all’impero di Murdoch è una storia interessantissima e vedremo come va a finire. Ma un fenomeno nel fenomeno è importante: la tenuta dello stile “informativo” di Fox è indirettamente in discussione. E secondo me è un bene. Da decenni si sta svolgendo sotto i nostri occhi una storia sbagliata. Ormai nessun politico può dichiarare di voler alzare le tasse perché viene messo in croce immediatamente. Ma i cittadini vengono riempiti anche di promesse sulla qualità del servizio della pubblica amministrazione che puntualmente vengono disattese...
Organizzare l’organizzazione dei contenuti
Anche Sribd entra nel settore delle apps per gestire la lettura di testi che provengono da varie fonti, segnalate dal social network, cercate con un motore; e ovviamente per condividere, leggere più tardi, commentare… (vedi TechCrunch) La nuova app si chiama Float. E per scoprire come si inserisce nell’insieme già popolato di Zite, Flipboard, Instapaper, rss readers e altro, non c’è che da provarla. Ma come è vero che l’organizzazione dei contenuti è diventata una funzione separata tra quelle per le quali competono anche i giornali, perché nel digitale si apre una...
Promemoria sulla memoria. Per chi si preoccupa di quanto e come internet ci cambi
L’esperimento è relativamente semplice. Si forniscono alcune nozioni abbastanza dettagliate a un certo numero di persone che possono trascriverle sul loro computer prima di essere chiamate a usarle. A metà di loro si dice che le informazioni saranno cancellate dal computer, all’altra metà si dice che non saranno cancellate. Non ha sorpreso gli sperimentatori scoprire che la metà che pensava che le informazioni sarebbero state cancellate le ricordava meglio dell’altra metà. Il secondo esperimento era meno ovvio. Si chiedeva se ci sono Stati con la bandiera di un solo...
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