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La televisione diventa i suoi programmi. Spunti.

L’agenda lineare della vita quotidiana si sta sciogliendo nella complessità e, parallelamente, il palinsesto della televisione si sgancia dall’esperienza delle persone. Si accede ai programmi quando si può e si vuole, non necessariamente quando sono messi in programmazione. Dunque il network sociale che li segnala e ne sostiene la rilevanza è sempre più rilevante. Mentre esce un’analisi come al solito un po’ “sparata” di Henry Blodget, il suo collega Jay Yarow sostiene che sta maturando la filosofia della Apple in materia di strumenti di accesso e fruizione...

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Nuovi dati sulla pubblicità sui giornali: una foresta di segni meno

Su Primaonline gli ultimi dati dell’Osservatorio FCP sulla pubblicità nei giornali nel periodo gennaio-aprile 2012. Pessimo andamento della pubblicità sullla stampa in generale (-11,1%), ma si direbbe ci sia un disastro per la freepress con un peggioramento rispetto al primo trimestre. Il valore pubblicitario dei giornali per i quali il pubblico è disposto a pagare un prezzo dimostra una maggiore resistenza. (Dati su Prima)

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Design remote

Il telecomando ha cambiato la vita di miliardi di persone. Ha creato un modo di sorvolare i programmi televisivi che non esisteva prima. Ha insegnato ai pubblicitari il problema di conquistare l’attenzione del pubblico ad ogni costo. Ha aperto discussioni infinite sul potere in famiglia. Si è moltiplicato per due, per tre, in ogni casa occidentale. E ha fatto il suo tempo. Sul New York Times una storia del design del telecomando.
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Source: nytimes.com via Luca on Pinterest
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Like it or not / 2

Intanto, le autorità antitrust e la Ftc controlleranno l’affare dell’acquisizione di Instagram da parte di Facebook. Non è detto che la blocchino, ma è probabile che la tirino particolarmente in lungo (Reuters). Se è il miliardo di dollari che in modo un po’ azzardato Facebook vuole spendere per Instagram a preoccuparli (come appunto si dice) allora ci sarà da pensare anche sulla ventilata acquisizione di Opera che dovrebbe superare quella cifra (Reuters). Chissà perché i poveri proprietari di Face.com si accontenterebbero di un’acquisizione valutata soltanto 100...

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Microsoft, con Skype, può imparare la logica della rete

Microsoft ha acquistato Skype per 8,5 miliardi di dollari. Il suo compito è integrare la tecnologia nei suoi prodotti e contemporaneamente lasciare che si sviluppi liberamente sui prodotti altrui. Si trova a incrociare interessi contrastanti, compresi quelli degli operatori telefonici che sono sempre sospettosi di una crescente utilizzazione del servizio per le telefonate pressocché gratuite nato in Estonia un sacco di tempo fa e divenuto un successo globale. Il New York Times ricostruisce la storia dell’integrazione di Skype in Microsoft e racconta dei dilemmi strategici che...

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Qualche primato in effetti conta: secondo Neowin, Chrome supera Explorer

Secondo Neowin il browser di Google, Chrome, ha superato Explorer, il browser di Microsoft, in termini di quota di mercato globale. (Neowin e Saggiamente) Nel 1995, fino alla quotazione della Netscape, Bill Gates dava del “comunista” a chi gli suggeriva che su internet si doveva regalare il software per tenere le quote di mercato. Alla fine dell’anno, con il 95% dei browser in mano alla neoquotata Netscape, Gates decise che la Microsoft doveva recuperare. In pochi anni di durissima battaglia senza esclusione di colpi, che finì per interessare anche l’Antitrust, la...

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Nexa. Non è mai troppo tardi per chiedersi come funziona internet

L’analfabetismo digitale è un problema per chi ne è caratterizzato, perché riduce le possibilità di una vita pienamente consapevole. Ma l’analfabetismo digitale dei politici è un problema per tutta la società. Se i politici avessero voglia di recuperare possono farlo in molti modi. [hang1column width=”170″][/hang1column] Il Centro Nexa su Internet e Società ha presentato la traduzione del manualetto “Come funziona internet” realizzato dalla European Digital Rights. Un comodo, comprensibile e attento condensato di quello che c’è da sapere quando ci si...

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Per un pugno di miliardi di dollari: Facebook grafo sociale, Google grafo della conoscenza

Tutti si rendono conto che la quotazione in borsa di Facebook è un punto di svolta. Può essere il culmine di una bolla speculativa? Oppure la prova che dietro il nuovo boom delle aziende internettiane c’è vera carne al fuoco? Purtroppo sono vere entrambe le cose: la finanza viaggia per i fatti suoi e sta speculando senza pietà, mentre la carne al fuoco c’è e viaggia con i tempi della realtà: 1. Facebook arriva con i suoi 100 miliardi di valutazione sulle ali di altre valutazioni molto elevate: Instagram vale un miliardo, Evernote vale un miliardo, ora anche Pinterest vale un...

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Volunia accetta le critiche e riprova a partire

Volunia, il sistema di esplorazione sociale delle pagine web pensato da Massimo Marchiori, segnala agli iscritti che le dure critiche che ha ricevuto sono state ascoltate e che introdurrà presto alcune migliorie: 1. si integra con un motore di ricerca esistente (e così elimina un’ambiguità che l’aveva penalizzata nella prima fallimentare presentazione: la sua funzione primaria non è quella del motore ma quella della socializzazione) 2. avrà una nuova veste grafica (dovevano capirlo prima: oggi questo aspetto si rivela ogni giorno più importante) 3. nuovi documenti per spiegare...

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Ti-Media non è strategica

Per il presidente di Telecom Italia, Ti-Media non è strategica. Ora che ne ha valorizzato la proprietà, con i successi televisivi recenti, l’azienda la può mettere in vendita. (Prima)

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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