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Spiegel: l’Nsa si prepara all’attacco. Ma la politica ci sta pensando?

La Nsa considera la sorveglianza come una prima fase della sua opera di preparazione alla cyberguerra. La prossima è la creazione di armi per attaccare il nemico via internet. Un’inchiesta realizzata dal team Jacob Appelbaum, Aaron Gibson, Claudio Guarnieri, Andy Müller-Maguhn, Laura Poitras, Marcel Rosenbach, Leif Ryge, Hilmar Schmundt e Michael Sontheimer per lo Spiegel, basata ancora una volta su documenti diffusi da Edward Snowden, ne dà conto (Spiegel)

Che cosa c’è di tanto inquietante nella preparazione di armi di attacco via internet? Marshall McLuhan lo ha scritto decenni fa: “World War III is a guerrilla information war with no division between military and civilian participation.” Quello che c’è di inquietante è che queste armi non fanno distinzioni tra militari e civili. Uno sviluppo che appare inevitabile a fronte dell’analoga mancanza di distinzione tra militari e civili che traspare dalle azioni dei militanti delle organizzazioni terroristiche. E nonostante tutto occorrerebbe poter contare su qualcuno che nelle democrazie lavora a un trattamento politico di questi sviluppi, non lasciando tutto in mano alle tecnologie e burocrazie militari.

La domanda successiva dunque è: si potrà arrivare a discutere su queste armi digitali come si è fatto per le armi chimiche che sono state messe al bando e per quelle nucleari che sono state regolamentate a livello internazionale? È tempo di cominciare a pensarci? Oppure dovremo lavorarci quando saranno già enormemente sviluppate?

ps. Intanto oggi su Nòva è uscito un ampio servizio su questi temi…

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Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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