Viene in mente ripensando al caso del video assurdo pubblicato da
YouTube. Stefano ha pubblicato un ottimo post in proposito. E credo che
a questo punto valga la pena di ricominciare il discorso da quel post.
La questione sembra essere essenzialmente: che cosa è YouTube? Imho, si può rispondere così: se YouTube è fondamentalmente una macchina e se il suo valore deriva da una vasta
popolazione di utenti che comunicano attraverso YouTube, allora YouTube è
più come un videotelefono che come un editore televisivo (ovviamente non è né l’uno né l’altro, ma è un po’ più come il primo che come il secondo). E allora non dovrebbe essere il gestore della macchina a decidere – come se fosse un giudice e un poliziotto – che cosa vada o non vada pubblicato, che cosa vada o non vada rimosso. Salvo i casi in cui siano esplicitamente definiti i criteri di comportamento – in modo che la “macchina” (o una procedura standard e trasparente che possa essere eseguita dalle persone che operano la macchina) li possa applicare senza discrezionalità. In tutti gli altri casi ci vuole purtroppo un intervento interpretativo e applicativo della legge da parte di autorità competenti. Ripeto: imho.
Riporto anche qui lo stesso commento fatto su Ninja Marketing in merito ad una interessante riflessione sul cyber-bullismo contenuta nel libro YouTube di Jean Burgess e Joshua Green recentemente uscito in Italia
“Le paure contemporanee nei confronti della cultura partecipativa in Internet non sono così nuove come appaiono. Riflettono le stesse preoccupazioni che si sono materializzate attorno alla diffusione delle tecnologie e delle forme di comunicazione di massa fin dagli esordi della modernità
…
nel contesto di YouTube, le regole etiche possono essere definite come regole della pratica che sono continuamente co-genarate, contestate e negoziate nelle reti sociali di YouTube.
…
la partecipazione a siti come YouTube chima in causa la riflessione, la coscienza etica e l’attenzione come parte di una discussione più ampia sulla questione dell’alfabetizzazione dei nuovi media, piuttosto che come parte di regimi di controllo gestito dall’alto”
Per approfondimenti: http://www.egeaonline.it/ITA/Catalogo/Scheda_prodotto.aspx?ISBN=9788823832497