Mentre tra i ragazzi va di moda usare Facebook con l’interfaccia in latino (con “domus” al posto di “home” ed “epistulae” al posto di “posta”), i vescovi europei incontrano questa settimana i rappresentanti di Facebook, Wikipedia, Google, Identi.ca e altre piattaforme di social media. Per comprendere le relazioni tra “la cultura di internet e la comunicazione della Chiesa”. Comunicato del Consilium Conferentiarum Episcoporum Europae.
Notevole la presenza di Identi.ca e l’assenza di Twitter.
Non manca una sezione dedicata ai delitti che si commettono via internet, con tanto di intervento di un hacker svizzero e rappresentanti dell’Interpol. Il comunicato precisa che la violazione del copyright ha conseguenze anche per la Chiesa (ma non precisa da che punto di vista questo possa essere preoccupante).
W Twitter!
Il web può essere un veicolo per diffondere le loro panzane ma anche un antidoto: io credo nella diffusione della cultura e nel superamento delle superstizioni.
E conto sull’aiuto di FSM, RAmen
mmmm … gira voce che vogliono togliere il crocifisso anche dai social network?