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David Weinberger

Il contenuto non è i media. Internet non è un medium. O meglio è “anche” un medium, è come un medium, ma è un posto; è un mondo, è parte del mondo, non è separato dalla nostra vita.. il web è il mondo..

Il web è il mondo, ed è fatto di iperlink; è content, è il medium che ti porta da un contenuto all’altro, qualcosa di nuovo. Il web è un mondo di idee e di raccomandazioni di idee proposte dalle persone; è un mondo di differenze…
La tecnica dell’autorità tradizionale è costruita sulla tecnologia dei libri, ma il libro è un medium non connesso… I link cambiano la struttura dalla quale emerge l’autorità. Come impariamo a trovare quello che cerchiamo e a ritenere autorevole quello che troviamo?
La quantità di informazione è enormemente cresciuta; la gestiamo con altra informazione (sull’informazione): metadata. E con la search ogni pezzetto di contenuto diventa anche un modo per trovare qualcosa: metadata e data diventano la stessa cosa. Tutto questo è troppa informazione? abbiamo trovato il modo di trovare i contenuti con l’aiuto delle altre persone. Ma non basterà. Abbandoniamo la gerarchia dell’autorità che offre la risposta perfetta: basta una risposta abbastanza buona.
Sul web una risposta abbastanza buona è spesso abbastanza buona.. non distrugge la credibilità (come avverrebbe sui vecchi media).
Sul web la trasparenza sta rispondendo alla stessa esigenza che era soddisfatta dall’idea di obiettività nei vecchi media.
Ma era obiettività? Stiamo rigettando l’idea che i media tradizionali abbiano autorità solo perché possiedono i mezzi per pubblicare. Certo, i media non spariranno; ma la loro autorità si ricostruirà in base alla loro capacità di contribuire al sapere in rete..
Ma se la rete è un mondo di differenze più che di consenso, non fa agenda setting. E’ questo il nuovo ruolo dei “vecchi media del futuro”?. Non sembra: la rete come mondo di differenze non fa agenda setting; ma non credo in fondo che i vecchi media l’abbiano mai settata..

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  • Bellissimo!!!!!
    Ho sempre pensato che la definizione di McLuhan che il medium e’ il messaggio, non suonasse del tutto, ma e’ interessante notare che non basta neppure invertirne i termini e cioe’ che il messaggio sono i media, per farla funzionare.
    I due termini sono di fatto confusi e interconnessi come non mai, ma non si esauriscono l’uno nell’altro.
    Mi viene voglia di riprendere in mano “verso un’ecologia della mente” di Bateson, forse potrebbe darci qualche dritta…

Luca De Biase

Knowledge and happiness economy Media and information ecology

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