Ci sono voluti dieci anni di ricerca. Gli scienziati del Deep Carbon Observatory hanno scavato sotto la superficie della Terra e hanno trovato un altro pianeta. O meglio un’altra vita. Una biomassa gigantesca e inattesa. Organismi che vivono a temperature e pressioni elevatissime, che si nutrono di metano e altre risorse reperibili a quelle profondità, che hanno sviluppato una biodiversità senza paragoni con quella della superficie.
È una quantità di vita che supera di centinaia di volte il peso dell’umanità sul pianeta. E che gli umani non sono ancora riusciti a impensierire con il loro comportamento.
Quello che stupisce di più è che questi organismi vivono per migliaia di anni. Perché la loro vita (e la loro evoluzione) non si confronta che la veloce stimolazione della superficie terrestre, ma con il lentissimo movimento dei tempi geologici.
Ma se la vita può essere così diversa da come la vediamo con i nostri occhi qui sulla superficie terrestre, se degli organismi possono vivere in condizioni totalmente diverse dalle nostre, allora come possiamo pensare che non esista vita in altri pianeti e in ambienti che per noi sarebbero totalmente inadatti alla sopravvivenza? (Guardian)
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