All’Igf2012 di Torino, il ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata, in un messaggio registrato in video, dice la cosa giusta: «Internet è il più grande spazio pubblico mai creato. Ed è un bene comune».
Stefano Rodotà, nel suo keynote, approva. Ma fa notare che lo stesso governo ha introdotto in un articolo del disegno di legge sulle semplificazioni che dichiarerebbe che nell’esercizio dell’impresa non si applicherebbe il diritto alla protezione dei dati personali. Sicché i dati sarebbero proprietà dell’impresa con detrimento degli interessi di lavoratori e consumatori. Questo è avvenuto pochi giorni fa.
Giustamente Juan Carlos De Martin, di Nexa, ha introdotto i lavori dicendo che l’Igf quest’anno avviene in un contesto diverso, positivamente: per la prima volta avviene in un’Italia che si è data un’agenda digitale e ha un governo consapevole dell’importanza di internet.
Ma sta di fatto che lo stillicidio di norme e indicazioni politiche che di volta in volta favoriscono o contrastano la necessaria crescita di consapevolezza intorno ai cambiamenti introdotti dalla rete nella società. Per spingere sulla capacità della società e dell’economia di cogliere le opportunità offerte dalla rete, invece che averne paura. La confusione politica, ovviamente, è comprensibile, in un contesto tanto innovativo. Ma questo richiede anche un’accelerazione dell’aggiornamento culturale dei politici. Che in effetti, resta piuttosto dubbio.
Terzi ha scoperto che internet è il più grande spazio pubblico mai creato? Un grande ministro tecnico si vede subito. E si vede subito anche un supporter del governo espressione dell’usurocrazia finanziaria, imposto dalla sinistra, senza elezioni.
Ciao ho appena aperto un blog che fa vedere cosa beviamo in italia e quanto fanno male le acque in bottiglia!! visto che è un problema sempre più grave ho voluto metterlo all’interno del mio blog!!
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