Mirko Pallera si è divertito a scrivere questo libro di provocazioni intellettuali e idee pratiche che va oltre il marketing virale e si addentra nelle sue premesse teoriche e antropologiche. Leggendolo si sente l’esperienza di una persona che ha cercato di progettare – a partire da elementi noti – delle storie che andassero a toccare note capaci di risuonare forte nella vita delle persone. Si vede il suo sforzo di concentrarsi sulle finalità dei progetti e delle storie che li mettono in circolazione nella società, considerando le loro ricadute di business come i mezzi che consentono di realizzarle.
Il problema casomai è crederlo: perché per trent’anni la nostra cultura è stata abituata alla strumentalizzazione di ogni finalità umana allo scopo di raggiungere finalità di business, di interesse politico o di semplice notorietà. La liberazione delle finalità umanamente sensate dalla strumentalizzazione di breve termine sarebbe una vera rivoluzione. E ce n’è bisogno, come dell’aria da respirare.
ps. Il dibattito sulla ipersemplificazione del messaggio di Kony2012, per esempio, mostra come la viralità non possa essere il fine. E che se le sue tecniche prendono il sopravvento sulla qualità del messaggio finiscono per suscitare discussioni che possono minarne il valore. Il confine è labile. Il metodo dell’informazione è un terreno di approfondimento.
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