Groupon registra perdite inattese nel trimestre trascorso e si scusa dicendo che ha dovuto pagare più tasse del previsto all’estero, dove si sta espandendo velocemente (Bloomberg). In effetti, le tasse sono un costo tutt’altro che inatteso, anche se gli analisti non se lo aspettavano. Il capo di Groupon, Andrew Mason, è noto per mettere in giro voci strambe sulla sua vita (Inc.). Probabilmente, la stanchezza dei consumatori e le loro difficoltà economiche possono essere considerate una possibile causa delle difficoltà di Groupon.
Al di là di queste difficoltà, la strada aperta da Groupon appare piuttosto grande. Altri ci si stanno avviando, compresi Google e Facebook. E intorno a questi fenomeni, come conseguenza indiretta, anche una parte del sistema della pubblicità online potrebbe ulteriormente cambiare. Potrebbe persino evolvere in modo da generare maggiore valore aggiunto per gli editori e i proprietari di siti molto visitati.
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Io mi sono sempre trovato bene con Groupalia (http://it.groupalia.com), anche se ho sempre e solo acquistato coupon per ristoranti, per quanto invece riguarda i prodotti tecnologici mi sembra che tra tutti gli operatori in Italia non ce ne sia uno che davvero propone degli sconti irrinunciabili e/o condizioni di vendita che tolgano ogni dubbio.