Lo stillicidio di iniziative legislative che tendono a obbligare i provider o le piattaforme a fare i poliziotti per gli eventuali illeciti che gli utenti commettono usandole o a obbedire a chiunque chieda loro di intervenire direttamente sulle attività degli utenti – magari senza l’intervento della magistratura – continua come al solito anche in Italia. Quintarelli spiega la situazione. Scorza avverte che l’emendamento-Fava è passato in Commissione (anche su Wired).
Ma perché un privato qualunque che sente i suoi diritti violati dovrebbe potersi fare giustizia da solo sul web e non in ogni altro ambito delle attività economiche? Vogliono introdurre la legge del west nella legge del web?
Pare proprio che su web le alternative possibili siano solo due: l’internauta giustiziere della notte oppure l’internauta sotto tutela dei provider.
E non solo per impedirgli di fare illeciti ma anche per “difenderlo” come propone anche uno normalmente illuminato come Eugeny Morozov (http://lettura.corriere.it/cospirazionisti-e-negazionisti-l%E2%80%99invasione-delle-bufale-online/).