Il teatro merita molto più spazio. Il teatro è il luogo nel quale si celebrano i monumenti della storia dello spettacolo. È educazione, storia, classicità, nostalgia, approfondimento, ripetizione, ritrovamento. Ma è anche invenzione, sperimentazione, racconto vivo della contemporaneità. E può anche puntare a servire umilmente da luogo di narrazione dell’attualità.
C’è il teatro artistico e il teatro artigiano. E forse le due accezioni nel tempo possono finire per fondersi.
Quello che però si riconosce sempre nel buon teatro è la capacità di mettere insieme parole, gesti, scene, tempi, respiri, sudori, performance, partecipazione, commozione, feedback, immediatezza. E rischi d’impresa, biglietterie, preoccupazioni, sale che si devono riempire… L’ansia di sapere come andrà… I limiti del teatro sono liberatori, i timori sono entusiasmanti, le finzioni sono autentiche… Da questo punto di vista, niente è come il teatro. E abbiamo bisogno di ritrovarlo nella nostra vita quotidiana, come una dimensione normale della vita mediatica.
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