C’è una parte di italiani, pieni di energia e spirito di innovazione, che sta creando una nuova nozione di emigrazione: stare in questo territorio ma non usarlo, non viverlo, pensando “internazionale” o “comunitario” o “localistico”. Intanto la dimensione delle lotte e delle decisioni “nazionali” si rimpicciolisce, proprio mentre il sistema delle loro conseguenze si ingigantisce assieme al tema del debito sovrano.
Mentre questa questione matura, molta gente di buona volontà continua a lavorare per tutti. Si vede seguendo per esempio la vicenda della legge-bavaglio, ennesimo tentativo di ridurre lo spazio e la certezza del diritto di chi fa informazione (cfr. Per esempio, ValigiaBlu).
Da non perdere, sulla questine della latente e inespressa ribellione italiana, la riflessione saggiamente incoraggiante di Ethan Zuckerman. La visione di lungo termine e la tattica d’azione si preparano a convergere, forse.
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