John Bickle e Sean Keating scrivono un bel pezzo sulla relazione tra il funzionamento del cervello e l’orientamento fondamentale degli esseri umani a raccontare.
Siamo le nostre narrazioni, si dice. Ma secondo il neuroscienziato Michael Cazzaniga lo siamo anche per le caratteristiche del modo in cui i neuroni della parte sinistra del cervello mettono in fila gli argomenti, formano ipotesi, interpretano le situazioni.
In pratica, vediamo tutti i fatti in un ordine narrativo, con tanto di protagonista e antagonista, con una relazione precisa tra narratore, personaggi e pubblico. Persino il nostro “sé” è un “sé narrativo”: l’autobiografia è la pratica cerebrale che costruisce l’identità personale.
Il problema è quello di vedere se le nuove forme narrative emergenti sul web e nel mondo digitale, che non sono lilneari, avranno un’influenza sulle dinamiche fondamentali del cervello. (Via New Scientist)
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